Amianto. Dove eravamo rimasti?

Amianto. Dove eravamo rimasti?” È il titolo dell’incontro pubblico organizzato dal Comune di Desenzano mercoledì 5 aprile alle 20.45 a Palazzo Todeschini. La conferenza si inserisce nel percorso avviato dall’Assessorato all’Ecologia a partire dal 2013 per sensibilizzare sul problema: tramite due manifesti e un convegno la cittadinanza è già stata informata sui rischi per la salute e sugli obblighi di legge.

Alla fine del 2016 il Comune di Desenzano del Garda (BS) ha svolto tramite una ditta specializzata la mappatura aerea del territorio, che ha documentato le coperture in amianto tuttora presenti. Ora, con il contributo di tecnici del settore e di un medico della Asst del Garda, la dottoressa Silvia Colasanti, verranno presentati ai cittadini i risultati e analizzati i possibili rischi per la salute. Interverrà l’assessore all’Ecologia e all’Ambiente Maurizio Maffi.

L’amianto è fuori legge da oltre vent’anni per quanto riguarda la produzione, ma i manufatti sono ancora diffusi e pericolosi. In Lombardia è stato eliminato o bonificato negli edifici pubblici, mentre la sua scomparsa dalle abitazioni private era prevista per gennaio 2016. La Regione Lombardia ha precisato che il termine per la bonifica dei materiali in amianto stabilito dal Piano Regionale Amianto (16 gennaio 2016) “è da riferirsi ad un obiettivo strategico di Regione Lombardia e non ha alcuna ricaduta, anche sanzionatoria, sul cittadino”.

«Ad oggi – riferisce l’assessore Maurizio Maffidagli edifici pubblici desenzanesi tutto l’amianto è stato rimosso. Resta quello sugli immobili privati e, per facilitarne l’eliminazione, il Comune ha stipulato una convenzione con alcune ditte, concordando tariffe vantaggiose per la rimozione e smaltimento delle coperture in cemento amianto».

Il report realizzato da Aerodron, che ha sorvolato buona parte del territorio comunale con un drone, rileva la ‘fotografia’ di Desenzano a dicembre 2016. Dal controllo sono emerse 635 coperture sospette, corrispondenti a 206.817 mq di superficie in amianto e 3.102 tonnellate di materiale in cemento amianto.

Da tali numeri vanno detratti i “falsi positivi” dovuti ad errori statistici del sistema, che, precisa Aerodron, sono del 3-5% e riguardano le coperture in fibrocemento “ecologico”, indistinguibili dall’alto rispetto a quelle in fibrocemento contenente amianto. Alcune coperture sospette sono coperte da pannelli solari e in altri casi l’individuazione delle coperture è stata difficoltosa.

Il dato complessivo che emerge dall’analisi non è comunque preoccupante, con una presenza media di 8 mq/abitante di coperture in MCA rispetto alla media regionale di 10 mq/abitante.

Oltre il 40% delle coperture ha una metratura inferiore a 50 mq, che sta a indicare che la presenza di cemento amianto è sparsa sui tetti di abitazioni private e non concentrata in aree industriali. Invece, in termini di superficie, la concentrazione maggiore si trova in metrature superiori ai mille metri quadrati.

Si ricorda che esistono incentivi indiretti per la rimozione e lo smaltimento di eternit da edifici privati a uso abitativo o industriale.

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