Arruolati

Sono attualmente sette i richiedenti asilo ospitati in territorio del Comune di Ponte nelle Alpi (BL) che hanno iniziato a svolgere attività di volontariato. La collaborazione tra il Comune di Ponte nelle Alpi e la cooperativa Sviluppo & Lavoro di Belluno, che gestisce l’accoglienza di alcuni profughi in un appartamento di Rione Santa Caterina, ha preso il via ieri mattina.
La convenzione, siglata poche settimane fa, prevede per il Comune la possibilità di impiegare i richiedenti asilo in attività di utilità sociale, come per esempio pulizia dei parchi e manutenzione del decoro urbano in tutto il territorio comunale.

«Siglando la convenzione siamo andati a regolare i rapporti con la cooperativa sociale che gestisce i cittadini stranieri presenti nel nostro comune. L’obiettivo è realizzare un progetto di inserimento sociale che, attraverso l’attività di volontariato svolta in ambiti di utilità sociale e di pubblico interesse, possa arricchire la conoscenza del territorio e migliorare l’integrazione dei migranti», fa presente il sindaco, Paolo Vendramini.

Il progetto, come si diceva, è rivolto ai cittadini stranieri provvisoriamente ospitati dalla struttura di pronta accoglienza di Rione Santa Caterina. Lo scopo, in sinergia anche con la Prefettura, è favorire percorsi di accompagnamento e inclusione sociale, «consentendo anche ai profughi di restituire l’ospitalità ricevuta», aggiunge Vendramini, «e questo offrendo gratuitamente e volontariamente prestazioni lavorative a beneficio della comunità».

Allo stato attuale sono una quarantina i richiedenti asilo ospitati in territorio pontalpino. I sette che hanno iniziato ieri a svolgere attività di volontariato hanno prima seguito un corso sulla sicurezza e la cooperativa ha fornito loro tutte le attrezzature, il vestiario e il materiale. Sviluppo & Lavoro, inoltre, affianca ai soggetti volontari un referente che coordina lo svolgimento dell’attività e che si raccorda con un altro referente, quello comunale, appositamente individuato. Il Comune assicura, inoltre, il monitoraggio complessivo di quanto previsto dalla convenzione, trasmettendo alla Prefettura i dati sul numero dei profughi impegnati nelle attività di volontariato e la tipologia di queste ultime.

Fonte: Corriere delle Alpi