Dalla parte delle ONG

Anche “IO STO CON MEDICI SENZA FRONTIERE” perché imparzialità, indipendenza e neutralità sono principi fondanti attraverso i quali si assicurano le azioni per garantire il diritto umanitario in tante parti difficili del mondo.

In ogni ospedale, in ogni ambulatorio, in ogni mezzo di trasporto di msf è sempre ben visibile il logo con il mitra nero sbarrato da un divieto rosso. È proprio l’assenza di armi che rende quei luoghi neutri e imparziali dove a prevalere è l’universale e inalienabile diritto di accesso alle cure.

In questi luoghi, sparsi in tutto il mondo e alimentati da straordinario volontariato, l’assenza di armi non significa sospensione di regole ma l’affermazione di un diritto umanitario che prescinde da appartenenze etniche, idee politiche e credenze religiose.

Luoghi della speranza che praticano ogni giorno con coraggio e coerenza il tanto citato principio “aiutiamoli a casa loro” nonostante non siano risparmiati dai bombardamenti degli aerei occidentali.

Il ministro Minniti non può chiedere a un organizzazione “premio Nobel per la pace ” di derogare a quei principi fondanti che rendono msf e altre ong presidi del diritto umanitario. Il governo Italiano non può impedire che, in quella fascia di mare, si porti soccorso a chi rischia la vita e scappa dalle carceri libiche dove stupri e torture sono sistematici strumenti di sopraffazione.

I nostri ministeri degli interni e degli Esteri dovrebbero innalzare lo stesso logo di msf e di altre ong, del mitra sovrastato da un divieto rosso, sulle vie di esportazione delle tanti armi italiane che alimentano conflitti e morte. Sarebbe il primo vero “aiuto a casa loro”. Facta e non verba.

Bengasi Battisti, chirurgo, Presidente dell’Associazione Comuni Virtuosi