Energia privata

Agosto. Mese di sole, di mare e di vacanze (per quei pochi che possono ancora permettersele). Ultimamente per le amministrazioni comunali è anche il mese delle osservazioni e delle scadenze. Uffici vuoti per ferie, ma adempimenti da espletare in date da bollino rosso (preferibilmente a cavallo di ferragosto). Non certo una casualità quando si parla di geotermia, eolico, idrocarburi.

Ultima in ordine di tempo la comunicazione pervenuta in comune, relativa alla richiesta della Saras per la proroga del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi denominata ‘Igia’, con eventuali osservazioni da esprimersi entro il 9 agosto.

L’area interessata è di circa 188 kmq di cui 77 kmq ricadono nel Medio Campidano. Come se non bastassero le richieste della Tosco Geo (geotermia) per altri 250 kmq o quelle relative ad impianti solari termodinamici, parchi eolici, biomasse etc.

Permessi su permessi, osservazioni, scadenze su cui è persino difficile raccapezzarsi. Progetti e richieste che comprendono territori e popolazioni la cui unica forma di coinvolgimento è dettata dal numero di protocollo comunale che attesta l’avvenuto ricevimento dell’e-mail, contenente la proposta e l’iter procedurale a cui attenersi.

Per chi come noi avesse l’ardire di obiettare (inviate osservazioni di ordine tecnico e procedurale progetto IGIA ), ecco configurato il reato del NIMBY  (non nel mio giardino) gridato a gran voce dalle multinazionali e dai fautori del progresso e dello pseudo sviluppo.

Uno sviluppo, il loro, in cui profitto di pochi è sovraordinato al pubblico interesse. Uno sviluppo, il loro, incurante del territorio e delle popolazioni interessate che favorisce esclusivamente un utilizzo industriale delle risorse. Che si disinteressa ai processi di crescita già in atto a livello locale. Che ci considera gente da elemosina, gente che si accontenta delle briciole (ipotetiche misure di mitigazione del danno), dove nessuno pensa e progetta.

A loro, vorrei rispondere mutuando i concetti espressi  dagli attivisti francesi anti fraking : NI ICI NI ALLEURS. Nè qui né altrove si annidi la speculazione, né qui né altrove si saccheggi il territorio, né qui né altrove si depredino i beni comuni.

Oggi più che mai le parole degli attivisti francesi sono anche le mie.

Andrea Caddeo, assessore all’ambiente del Comune di Sardara (MC)