I municipi efficienti

Il Manifesto dei Borghi Autentici

Siamo arrivati all’ultimo approfondimento che ha visto protagonisti gli otto temi del Manifesto BAI edizione 2015. L’ultimo tema è dedicato a “governance efficace e municipi efficienti”, un argomento di grande importanza nella programmazione e nelle azioni dell’Associazione.

La riflessione sulla governance prende avvio dall’analisi della recente riforma delle autonomie locali, il ddl Delrio, riforma che finalmente è stata affrontata in modo concreto e serio, dopo anni di tagli e destrutturazione di norme che hanno causato grandi danni alle autonomie territoriali: quello che sembra partire oggi è un riordino organico dei poteri locali rispettando però i dettami della Costituzione e puntando alla semplificazione e all’efficienza.

La riflessione che va a formare l’ottavo tema del Manifesto ritiene che questa riforma rappresenti un primo passo verso una vera modernizzazione degli Enti locali: ciò che serve al nostro Paese è una infatti modernizzazione che non si fermi al piano normativo, ma che sappia coinvolgere anche altri livelli, tra cui l’impiego delle nuove tecnologie, la diffusione di modelli partecipativi, l’integrazione strategica tra i Comuni che migliori concretamente la vita dei cittadini che quotidianamente li abitano.

Le razionalizzazioni che deve inevitabilmente subire la spesa pubblica dovrebbero, però, basarsi su due principi fondamentali: “l’efficienza della spesa in termini di risultati e una nuova concezione dell’investimento soprattutto quando questo si basa su parametri di efficace utilità sociale e di messa in moto di strategie di sviluppo integrate e promettenti“. Questo significa che le comunità locali non possono più permettersi di mantenere un atteggiamento individualistico ma servono nuove reti, percorsi di cooperazione e una governance del territorio che sia sempre più attiva e partecipata.

In questo processo, l’Associazione Borghi Autentici punta a un lavoro di rete che veda come protagonisti diversi ambiti strategici, da integrare e adattare a seconda delle identità e delle peculiarità dei territori coinvolti:

  • Potenziare l’innovazione;
  • Centralità dell’agricoltura;
  • Difesa del suolo e sicurezza del territorio;
  • Energie rinnovabili;
  • Recupero e riqualificazione urbana.

Un esempio di coinvolgimento della comunità locale nella governance del territorio è rappresentato dalla Comunità di Cambiamento, nell’ambito della quale i cittadini del borgo collaborano con l’amministrazione comunale portando idee, proposte, suggerimenti: è un luogo di incontro e ascolto, discussione ed elaborazione, partecipazione propositiva sui temi e sulle scelte da attuare per innalzare costantemente il livello di benessere della comunità.

Due comunità di cambiamento sono al momento attive in BAI, nate a seguito del percorso Borghi della Felicità a Melpignano (Le) e Saluzzo (Cn).

“La  Comunità di Cambiamento di Melpignano (LE) – spiega Gianluca Greco, il coordinatore – è un dispositivo di partecipazione sociale promosso e istituito dall’Amministrazione Comunale, all’interno del quale operano tutti quei cittadini che “dal basso“ decidono di auto-organizzarsi e collaborare per “aggiungere valore” ai processi istituzionali di governance della nostra piccola comunità. Ha l’obiettivo di rinnovare e potenziare la centralità delle persone nello sviluppo della nostra comunità, rispettandone i bisogni e i sogni, e si adopera per valorizzare l’impegno, l’esperienza e le intelligenze di tutti i soggetti che vi prendono parte. Forte di tale impostazione e visione, il progetto della Comunità di Cambiamento di Melpignano (che è attivo da aprile 2014 e coinvolge circa 35 partecipanti attraverso laboratori tematici), ambisce a operare nel tempo come “laboratorio collettivo e permanente del cambiamento”, a supporto di quell’irrinunciabile modello di libera partecipazione democratica che è alla base di ogni processo di vero sviluppo e progresso”.

“L’esperienza dei Borghi della Felicità è stata per noi una sorta di start up di un processo che abbiamo potuto perfezionare grazie a un nostro progetto ALCOTRA “ Giovani Territorio e Comunità Future” – spiega Paolo Caraccio, coordinatore della Comunità di Cambiamento di Saluzzo (Cn). – La nostra comunità di cambiamento in fase embrionale ha trovato nella casa della partecipazione ora denominata “Saluzzo C-lab” il suo incubatore. Un incubatore che è attualmente un network di 25 associazioni e gruppi giovanili informali che si stanno sperimentando in un processo di cooperazione e coprogettazione continua. Stiamo principalmente lavorando in relazione ai temi dell’innovazione sociale e culturale e a quelli della riqualificazione urbana. Per essere comunità di cambiamento bisogna innanzitutto tornare a fare comunità. Fare comunità oggi non è un ritorno a qualcosa del passato e noto ma è intraprendere collettivamente un avventura inedita figlia della contemporaneità e capace di sorprenderci e tornare ad appassionarci. “Connettere le dinamiche motivazionali per determinare cambiamenti strutturali del contesto”, questa è l’avventura che abbiamo intrapreso e che ci sta sorprendendo. Se volete capire meglio il nostro percorso visitate il sito www.saluzzoc-lab.it“.

Qui il Manifesto completo.