La nuova scuola di Palazzolo

Lunedì 5 settembre è stata inaugurata la nuova Scuola Materna nel quartiere di Mura a Palazzolo sull’Oglio (BS) intitolata a Gianni Rodari.

La prima pietra era stata posata addirittura nel 2009, ma poi tutto si era fermato. Nel 2013 dopo un anno dall’insediamento della nuova giunta il progetto è stato ripreso ed adeguato. Nel marzo 2015 sono iniziati i lavori di edificazione.

E’ sorto un edificio scolastico confortevole, sicuro, dotato di tecnologie necessarie per contenimento di consumi energetici (in classe energetica B), con impianto fotovoltaico, perfettamente in linea con la normativa vigente in tema di edilizia scolastica e antisismica. Spazi ampi quasi 1600 mq di superficie coperta, 5 sezioni, un locale refettorio, con annessi ambienti di riscaldamento pasti e servizi vari, sala insegnanti, una sala per attività pratiche di psicomotricità, un ampio salone ed un’area verde circostante di 5168 mq.

Qualcuno ha detto che fare il Sindaco a volte significa essere un po’ architetto ed un po’ muratore – sostiene il sindaco Gabriele Zanni -. Con orgoglio e soddisfazione posso dire che questa è una delle occasioni in cui ciò si avvera. Immaginare prima una struttura. Poi seguirne la progettazione. Risolvere intoppi e problematiche. Assistere alla posa delle fondamenta e via via tutte le fasi fino alla sistemazione tetto è una sensazione impagabile. Per di più quando si tratta di una scuola, nella quale ogni anno passeranno buona parte della loro giornata circa 130 bambine e bambini. Speriamo sia una palestra di vera convivenza, riconoscimento e rispetto reciproco e non di conflitto o contrasto, come forse è l’eredità che rischiamo di lasciare a loro. L’augurio che faccio a queste bambine e bambini, ma anche ad insegnanti, genitore e cittadini tutti lo traggo da una frase proprio di Gianni Rodari che diceva: “È difficile fare le cose difficili: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco. Bambini, imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo, liberare gli schiavi che si credono liberi.”