Le case dell’acqua di Expo tornano ai territori

Il futuro delle Case dell’Acqua di Expo comincia oggi. ieri è stata inaugurata la prima a Cassina de’ Pecchi.

“Quando abbiamo installato le Case dell’Acqua in Expo abbiamo sottolineato subito che avrebbero avuto un futuro dopo l’esposizione universale: ebbene quel futuro comincia adesso. Domenica 20 marzo, in occasione delle celebrazioni della Giornata Mondiale dell’Acqua, abbiamo inaugurato la prima a Cassina de’ Pecchi”: il presidente Alessandro Russo annuncia così il riposizionamento della prima delle Case dell’Acqua del Gruppo CAP, che in Expo hanno erogato oltre 9 milioni di litri di acqua nei sei mesi di esposizione universale, che equivalgono a più di 18 milioni di bottigliette di plastica da mezzo litro. Le strutture iniziano oggi una nuova vita nei Comuni della Città Metropolitana, all’insegna dell’economia circolare, un fronte su cui l’azienda sta investendo tempo e risorse con il programma CAP21 – impegni di sostenibilità.

L’acqua di queste piccole e innovative strutture, naturale e frizzante, refrigerata, buona da bere e amica dell’ambiente, continua dunque a dissetare i cittadini: ideate apposta per Expo, le casette sono state riassegnate attraverso un concorso di idee per valorizzare il territorio, aperto a tutti i Comuni dell’area metropolitana. Tra le proposte arrivate ne sono state selezionate 18 in base ai criteri di rilievo artistico, culturale o paesaggistico, affluenza e accessibilità.

L’inaugurazione di Cassina de’ Pecchi si è svolta domenica al parco comunale di via XXV aprile: a tagliare il nastro il sindaco, Massimo Mandelli, e la consigliera di CAP Lauretta Barat. Il Comune di Cassina de’ Pecchi si è aggiudicato una delle Case grazie a una proposta che riguarda la frazione Sant’Agata in zona Parco Agricolo Sud Milano, vicino al Mulino Dugnani sede del museo della tradizione agricola, in cui, oltre a una mostra sugli attrezzi della civiltà contadina, sono ricostruite le macine e i meccanismi dell’antico mulino ad acqua.  La Casa dell’Acqua contribuisce dunque al rilancio di un’area del Parco Agricolo Sud, ricca di bellezze naturalistiche, ambientali  e architettoniche.

Le altre se le sono aggiudicate i comuni di Bollate, Canegrate, Cernusco sul Naviglio, Cinisello Balsamo, Garbagnate Milanese, Gorgonzola, Gudo Visconti, Lainate, Magenta, Marcallo con Casone, Noviglio, Pieve Emanuele, Robecchetto con Induno, Rodano, Senago, Sesto San Giovanni e Solaro. Su ciascuna di queste case, per tutta la durata di Expo, è stata esposta un’illustrazione del luogo prescelto per la futura collocazione, per ricordare ai visitatori che l’area metropolitana milanese è ricca di luoghi da scoprire.

L’installazione di questi impianti produce anche importanti risparmi dal punto di vista ambientale: ciascuna di queste case è in grado di erogare fino a 7 mila litri di acqua al giorno, equivalenti a quanto contenuto in 4 mila e 600 bottiglie di plastica da un litro e mezzo al giorno.  Tradotto in termini impatto sull’ambiente, l’utilizzo di questi impianti permette di non consumare 372 kg di petrolio al giorno e di non immettere in atmosfera diverse sostanze inquinanti, circa 427 kg di anidride carbonica, consumate in fase di produzione di Pet, materiale di cui sono composte le bottiglie d’acqua.