Sardara: no alle trivelle si allo sviluppo economico sostenibile

L’Amministrazione Comunale di Sardara già da tempo ha espresso la propria contrarietà alle norme del decreto legislativo denominato “Sblocca Italia”. Il territorio del nostro Comune è interessato da diversi progetti di trivellazione del sottosuolo, depositati in Regione e funzionali alla produzione di energia termoelettrica. Tali progetti antepongono l’interesse privato a quello pubblico, promuovendo un utilizzo industriale dei beni comuni, con concreti e seri pericoli di inquinamento dell’ambiente.

L’Amministrazione Comunale di Sardara ha sempre ritenuto che una corretta pianificazione debba essere finalizzata ad un utilizzo razionale delle risorse. Partendo da questi presupposti si è dotata di una programmazione seria ed equilibrata attraverso la redazione del Piano d’Azione per le energie sostenibili. Sardara inoltre, è titolare di una concessione per la coltivazione di acque termominerali e, sempre nel territorio comunale, è presente un altra concessione mineraria di cui è titolare una società privata.

Le suindicate concessioni rappresentano da sempre i punti fondanti dello sviluppo turistico del paese, da anni improntato sulla valorizzazione delle proprie peculiarità termali, ambientali e culturali. Forti di ciò, abbiamo manifestato politicamente e tecnicamente (delibere, relazioni) un chiaro diniego rispetto al tentativo di speculazione in atto, e per gli stessi motivi esprimiamo un forte dissenso verso le norme contenute nello Sblocca Italia che prevedono una revisione delle competenze Stato-Regioni, assegnando allo Stato il ruolo di guida e coordinamento rispetto ai processi autorizzativi nel settore geotermico.

Le comunità locali verranno in questo modo ridotte a semplici comparse rispetto a decisioni assunte da altri, in un’operazione attraverso la quale, in maniera sempre più frequente, il privato tenderà ad ingoiare il bene pubblico. Siamo convinti che un modello di società che annulla il ruolo degli Enti locali nei processi decisionali, sia un modello profondamente ingiusto e irrispettoso del territorio e delle popolazioni. Oggi più che mai risulta indispensabile, infatti, mirare alla costruzione di un orizzonte comune, superando l’atavico senso di sudditanza politica e culturale, con l’obiettivo di recuperare quelle motivazioni collettive a difesa dei nostri territori e delle generazioni future.

Andrea Caddeo
Assessore all’Ambiente Comune di Sardara