Scacco matto, Il DDL Madia è una follia!

Per quanti anni ho assistito, spesso con colpevole silenzio, a surreali dibattiti rispetto all’inutilità delle Soprintendenze, ree di aggiungere ritardi, inefficienze e burocrazia ad una macchina dello Stato già ampiamente compromessa per credibilità e tempi di reazione?

E’ la stessa ratio usata da questo stesso Governo per l’abolizione del Corpo Forestale dello Stato o, in precedenza, per la logica tutta al contrario delle finte privatizzazioni all’italiana. I municipi non sono in grado di gestire l’acqua? Privatizziamola! In certi ospedali i tempi di attesa sono troppo lunghi? Chiudiamoli! Le Soprintendenze non rispondono celermente alle istanze di imprenditori e cittadini? Vanno tolte di mezzo, soppresse!

E’ questo il senso ultimo del DDL Madia, oggetto fortunatamente di una bella e viva discussione da parte di pezzi di comunità impegnati da tempo a contrastare la cementificazione selvaggia del nostro Paese. Con la confluenza delle Soprintendenze nelle Prefetture e con il mantra ultraliberista del silenzio-assenso (una volta presentato un progetto, se tu Stato non mi rispondi entro un certo lasso di tempo, io procedo all’esecuzione qualunque sia l’idea che ho in mente…), si vuole mettere la parola fine a quella tutela del paesaggio e del patrimonio artistico fissate nell’articolo 9 della nostra Costituzione. Bene hanno fatto quindi i tantissimi urbanisti, storici dell’arte, scrittori e attivisti che hanno lanciato una petizione on line per chiedere che questo disegno di legge perverso venga immediatamente ridiscusso e in ogni caso bloccato.

Perché il buonsenso vorrebbe che quando qualcosa non funziona prima di metterla in discussione si valuti eventualmente come migliorarla. Se alcune Soprintendenze in giro per l’Italia non funzionano, se ne cambino alla luce del sole i vertici e le si potenzi di mezzi per l’azione sul territorio.

Ma la verità è un’altra, purtroppo: veniamo da un quindicennio almeno in cui gli enti locali e le Soprintendenze sono state drasticamente depotenziate. Meno dipendenti, meno risorse, più burocrazia e vincoli ad impedirne un corretto ed efficace funzionamento. Si è cioè scientificamente preparato il terreno per poter poi dichiarare scacco matto.

Dal governo dei sindaci ci si sarebbe aspettati molto altro, o forse no, considerata l’acrimonia che spesso i primi cittadini anche di piccoli centri urbani scagliano quale capro espiatorio contro il Soprintendente di turno. Quanta demagogia dietro questo DDL, quanta inutile arroganza di potere.

Marco Boschini – Coordinatore Associazione Comuni Virtuosi