Sviluppo urbano sostenibile

Nell’articolo di Simone D’Antonio per “Il Sole 24 ore“, ecco una carrellata di buone pratiche relative allo sviluppo urbano sostenibile, tra cui le interessanti esperienze dei comuni virtuosi di Parma e Forlì.

La tradizione di partecipazione civica e di collaborazione tra pubblica amministrazione e cittadini dell’Emilia Romagna si riflette nella massiccia partecipazione dei suoi capoluoghi all’ultima tornata di network Urbact con cinque città coinvolte in sei reti che esplorano diversi aspetti legati allo sviluppo urbano sostenibile, dall’inclusione lavorativa al riuso degli spazi urbani.

Piacenza

Unica città emiliana capofila è Piacenza, che con MAPS – Military Assets as Public Spaces si propone di guidare il dibattito europeo in materia di riutilizzo delle strutture militari dismesse o in via di dismissione. Il progetto, che vede la partecipazione di città di media dimensioni come Cartagena, Coblenza e Espinho, intende affrontare in maniera coordinata le sfide ambientali ed economiche poste da queste strutture spesso poste all’interno dei centri storici o a ridosso. Nel caso di Piacenza, si procederà nel corso del progetto al completamento del processo di rigenerazione già in corso nel Parco Pertite e nel Laboratorio Pontieri della Caserma Nino Bixio e all’avvio di percorsi di riqualificazione partecipata della Caserma Lusignani, individuando nuovi possibili utilizzi per le aree in questione a partire dai temi cardine individuati dal progetto dei riusi temporanei, della valutazione degli impatti, della governance e della sostenibilità delle aree.

Parma

Parma sta focalizzando invece la sua azione sul miglioramento della logistica in città con il network Freight Tails che mette a confronto strategie adottate da città europee tra cui Tallinn, Bruxelles e Spalato sulla riduzione dell’impatto urbano del trasporto delle merci. La partecipazione al progetto europeo sta favorendo in città il confronto tra diversi stakeholder cittadini e associazioni di categoria sul futuro della logistica in città e su come integrare tale tema nel Piano urbano per la mobilità sostenibile.

Bologna

Bologna è invece coinvolta con la sua città metropolitana in due network Urbact, che contribuiranno rispettivamente a migliorare l’occupazione giovanile nel settore del digitale e i meccanismi di governance negli appalti pubblici innovativi. Il primo dei due progetti, Gen Y City, vede anche la partecipazione di Genova e favorirà un confronto tra strategie di promozione dell’imprenditorialità innovative con focus particolare sui più giovani, per migliorare la qualità della vita nelle città. Il network Procure punta invece a migliorare la collaborazione con piccole e medie imprese del territorio sul fronte degli appalti in materia di innovazione, utilizzando questi ultimi come strumenti di promozione della sostenibilità economica, ambientale e sociale per il territorio.

Cesena

La promozione della filiera corta e di nuove forme di imprenditorialità sostenibile nel settore è il tema al centro di Agri-Urban, il network che vede fra i suoi partner Cesena, che dopo aver guidato in Urbact II un partenariato su giovani e lavoro (JobTown) punta ora di nuovo al coinvolgimento dei giovani per rendere l’agricoltura urbana un fattore di crescita e di legame tra diverse generazioni. Il progetto sta coinvolgendo attivamente le scuole e le università del territorio e affronterà anche il tema dei mercati locali, realizzando una rete con altre strategie di promozione delle tipicità messe in piedi dalle città del progetto (tra cui Baena e Fondao).

Forlì

Forlì sta invece lavorando con il progetto Change sul fronte partecipazione dei cittadini nel design dei servizi pubblici, con l’obiettivo di rispondere attraverso l’innovazione all’incremento delle aspettative e delle domande di servizi pubblici. A partire dall’esperienza di Eindhoven, che da tempo premia le idee innovative dei cittadini trasformandole in servizi innovativi, Forlì punta a migliorare la collaborazione con le comunità locali in nome del principio di co-design che è al centro di alcune tra le più innovative esperienze di innovazione ed economia sociale.

Il tavolo di confronto regionale

Nel quadro delle attività di Anci come National Urbact Point, l’Emilia Romagna sarà tra le prime regioni ad attivare un tavolo regionale di confronto tra città che hanno adottato la metodologia del programma Urbact, con l’obiettivo di trasferirla ad altri comuni e avviare un confronto con la Regione per la messa in pratica delle azioni contenute nei Piani d’azione locale, risultato dei percorsi di partecipazione attivati con gli stakeholder locali.