Un nuovo medioevo

La scienza è democratica: chiunque può presentare tesi e i risultati che le dimostrano alle riviste o conferenze tematiche. Una revisione indipendente svolta gratuitamente da esperti in quel settore stabilisce se le tesi sono adeguate, ovvero se non erano note in precedenza e se sono rigorose e corrette.

Nel caso di controversie, ovvero nel caso vengano pubblicati risultati rigorosi e tra loro contrastanti, i comitati scientifici internazionali stabiliscono la “verità scientifica” con lo stesso metodo: comitati tematici e revisione indipendente.

Non è un metodo perfetto, e non è esente da errori, ma la politica non può entrare all’interno del meccanismo, ad esempio utilizzando relazioni di minoranza per scopi strumentali. Le relazioni di minoranza esistono sempre e sono una garanzia per la scienza e per la sua evoluzione.  La gestione delle controversie, tuttavia, va lasciata alla scienza e non portata nel dibattito pubblico. Viceversa, si viola un patto tacito che regola i rapporti tra tecnologia e società. Esistono infatti, relazioni di minoranza per le macchine automatiche, gli aerei, le cure mediche, per tutto, insomma.

La politica non può e non deve, quindi, entrare nel merito delle controversie scientifiche nel caso dei cambiamenti climatici o dei vaccini, o di qualsiasi altro tema. Violare il patto tra tecnologia e società può portare a una catastrofe sociale: perdita di fiducia generalizzata, ovvero un nuovo medioevo.

Prof. Alberto Bellini