Istruttori digitali
TOC toc, aprite la porta agli istruttori digitali. Capannori, centro virtuoso dei rifiuti zero e della raccolta differenziata, a una manciata di chilometri da Lucca, adesso manda a domicilio i “maestrini 2.0”. Ventenni o poco più, nativi digitali. Quelli delle classi ribaltate come fossero clessidre: i Millenials in cattedra, gli adulti fra i banchi. «In effetti fa una certa impressione vedere i giovanissimi che guidano i sessantenni muovere i primi passi nel digitale – spiega il sindaco Luca Menesini – ma funziona e abbiamo già avuto un centinaio di richieste». Servizio gratis e a domicilio: lezioni di internet organizzate dall’Associazione “Proposta attiva”. Il via a settembre, la sperimentazione è in corso, porta a porta. Toc, toc: «Le volevo spiegare come funziona una mail». Toc, toc: «Ha mai comprato un paio di scarpe online?». «Sa come si fa a partecipare a una chat su WhatsApp?».
Gli studenti degli istruttori digitali sono per lo più over 60, 70 e anche 80 e passa, ma non mancano persone più giovani, quarantenni, casalinghe, operai e un campione eterogeneo di “stranieri” al web. Neoanalfabeti digitali. Se diamo un’occhiata alle classifiche, la Toscana se la cava meglio della media del Paese su tante cose: per esempio qui il 78,9 per cento sa spedire una mail contro il 75,9 della media nazionale. Il 60,8 usa i socialnetwork contro il 56,1 della media del Paese. Eppure il 34 per cento delle famiglie toscane non possiede ancora un accesso a internet da casa. Il dato emerge dall’ultimo studio della Regione (i numeri sono del 2015). Fra i motivi del mancato accesso alla rete c’è che la maggior parte ammette di non avere competenze. Se andiamo a vedere gli ultimi dati Istat (si riferiscono al 2014), in Toscana il 7,5% dei giovani fra i 19 e i 34 anni non usa internet e le percentuali crescono col crescere dell’età: fra i 35-54 anni sono 15,1 per cento, fra i 55-64 anni diventano il 39,4 e addirittura l’82,6% per gli over 65. Ecco perché l’iniziativa di Capannori assume una particolare importanza.
E’ una specie di laboratorio: l’esperimento dell’alfabetizzazione porta a porta. Perché internet è una finestra sul mondo, un’opportunità, uno svago, la possibilità di fare la spesa, di pagare una multa, una tassa, un bollettino, di fare un versamento in posta o di prelevare dal conto corrente in banca. «Uno mi ha chiesto subito di imparare a usare facebook» racconta Silvia una delle giovani insegnanti del piano «Digitale a domicilio». «Un pensionato mi ha detto che gli serviva skype perché è disabile e voleva tenersi in contatto con il fratello che vive a Firenze». Altri chiedono di imparare a comprare le cose o a venderle in rete. «C’è un artigiano falegname che mi ha chiesto di insegnargli a vendere online piccoli oggetti» racconta Andrea Rugani, 25 anni, laureato in Giurisprudenza. Tra gli allievi di Capannori c’è chi non ha il computer, chi non ha linea. Chi ce li ha ma non sa che farsene. «Una delle prime richieste è andare sui social» riprende Silvia del Greco, 22 anni, quasi laureata in Economia aziendale all’università di Pisa e una delle volontarie del progetto. Il pacchetto gratuito è di sei ore diviso su più settimane. Chi era interessato a partecipare ha chiamato il Comune. Gli insegnanti vengono pagati con un rimborso spese per andare di casa in casa a far lezione a quelli che si sono iscritti. «Sei ore ovviamente sono poche per chi ha bisogno di sapere anche come si usa la punteggiatura sulla tastiera del computer – dice Irene del Prete – ma è bello vedere l’interesse e l’entusiasmo con cui partecipano alla lezione».
Michela Giannini, 45 anni, ha lavorato per 20 in un calzaturificio, poi in un negozio. Ora è disoccupata: «Non è che proprio non ne sapessi niente – racconta – ma volevo imparare a gestire le mail e così mi sono iscritta al corso ed è stato utile. Ho fatto anche il mio primo acquisto su Internet, un paio di scarpe per il mio bambino comprate su Zalando». E sono arrivate? «No. Siccome non avevo lasciato il numero di telefono, quando è arrivato il pacchetto io non ero in casa così dopo un tot di giorni la merce è tornata indietro. Ma ora ho imparato e posso riordinarle quando voglio». Il sindaco Luca Menesini parla di «operazione per il futuro» in vista della digitalizzazione di molti servizi comunali al cittadino: «aiutare nell’alfabetizzazione digitale è una questione di equità sociale significa fornire a tutti gli strumenti per capire il mondo che ci gira intorno». Del progetto si parlerà anche a Report, nella prossima puntata del programma di Milena Gabanelli.
Di Laura Montanari. Fonte: “La Repubblica“