Un modello di integrazione
La comunità sikh in Italia è balzata agli onori della cronaca dopo che la Corte suprema di Cassazione ha emesso una sentenza per condannare un uomo a una pena di 2.000 euro per aver portato fuori dalla propria abitazione “senza un giustificato motivo” un coltello.
Non un coltello qualunque, ma il kirpan, simbolo religioso della comunità sikh; una comunità che, per il sindaco di Novellara (RE) Elena Carletti, “è grande e laboriosa, di cui si parla spesso per luoghi comuni e della quale, forse, si sa poco. Oggi, invece, è improvvisamente sulla bocca di tutti. Il kirpan è un simbolo che a Novellara, che dal 2001 ospita il più grande tempio sikh europeo, si conosce bene“.
Per questo “è necessario disgiungere le questioni del valore dell’inclusione e della convivenza pacifica fra culture e religioni da quelle di sicurezza e dell’ordine pubblico. Per quel che riguarda Novellara, parlano la storia e la quotidianità nelle relazioni, che sono sempre state all’insegna della collaborazione. La presenza di diverse comunità per Novellara è un vero valore aggiunto, e non si tratta di buonismo: queste persone promuovono azioni di partecipazione, impegno e festa inclusivi; hanno permesso una crescita e un’apertura che non sarebbero stati possibili senza il loro apporto“.
“Mi fa anzi quasi specie doverli difendere – ha aggiunto il sindaco Carletti – se penso che in un paese come l’Italia, che ora chiede la tutela della sicurezza pubblica, sono talvolta tollerate manifestazioni di stampo neofascista. Dal punto di vista dell’ordine pubblico a Novellara non ci sono mai stati problemi. Eppure siamo ben al corrente delle difficoltà che sorgono quando persone di religione diversa stazionano in un territorio“.
Da anni, ha ricordato il primo cittadino, “ci muoviamo e lavoriamo per cercare il giusto equilibrio tra rispetto delle regole e valori religiosi. Questo a un più preciso lavoro normativo, che giunga al riconoscimento della religione sikh in Italia, è un appello che dobbiamo avere il coraggio di fare, perché la realtà è ben diversa da quella che viene dipinta da chi vuole strumentalizzare questa vicenda. Si dovrebbe guardare a paesi (come il Canada) che sono riusciti a normare quella del kirpan e altre questioni legate alla religione sikh“.
“Rispetteremo le sentenze, ma ci sembra che il segnale migliore da dare sia quello di invitare il mondo politico a presenziare alla doppia inaugurazione che si terrà nel nostro comune domenica 21 maggio. Nella stessa mattinata e di comune accordo, la comunità sikh donerà un automezzo alla Protezione Civile Nubilaria, come già era accaduto in passato per la Croce Rossa, e la comunità hindu inaugurerà il nuovo #tempio. Dimostreremo ancora una volta quanto i due gruppi siano propositivi e che esiste un modello di convivenza ben testato sul territorio che mette insieme diverse usanze. Un modello che può essere rispettoso delle regole e al contempo della libertà religiosa, come sancito dalla Costituzione“.