Parma eco-mobile
Parma si conferma la città più “eco-mobile” d’Italia, sia per la consolidata presenza di un mobility manager di città e di servizi di sharing mobility, ma anche una buona dotazione di servizi di trasporto pubblico e per uno dei parchi circolanti più ricchi di veicoli a basso impatto.
E, come se non bastasse, è anche una delle prime città italiane ad aver approvato il Piano urbano della mobilità sostenibile.
E’ quanto emerge dal dodicesimo rapporto Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città, elaborato da Euromobility con il patrocinio del ministero dell’Ambiente, che indicano sul podio Milano al secondo posto e Venezia al terzo, mentre Cagliari, al settimo posto, è l’unica città del sud nella “top ten”, dove spicca Brescia al quarto posto, seguita da Padova e Torino.
Completano le prime dieci posizioni Bologna, Verona e Modena. Roma perde posizioni e si attesta soltanto al ventitreesimo posto. In fondo alla classifica della mobilità sostenibile Catanzaro, poco più su Potenza e Campobasso.
“Abbiamo visti fotografati in questo rapporto i nostri sforzi e il nostro impegno verso un cambiamento che è la risposta più efficacie alle criticità ambientali, particolarmente acute nell’area padana. Questa medaglia d’oro ce la appuntiamo orgogliosi, ma guardiamo avanti. Proprio oggi abbiamo dato notizia di un investimento di un milione e 170 mila euro per la messa in sicurezza e l’ampliamento della rete ciclabile cittadina con uno schema di convenzione con la Regione Emilia Romagna. Parma è contenta quando taglia il nastro dell’arrivo per prima, ma continua a pedalare.” commenta l’assessora Tiziana Benassi.
Festeggia anche il sindaco Federico Pizzarotti: “Le classifiche non sono mai oro colato, ma servono per darci indicazioni se la direzione è quella giusta. Capite perché non è possibile arretrare di un solo passo contro lo smog, l’inquinamento e il centro invaso dalle auto? Perché abbiamo tracciato un percorso che sta già diventando modello in tutto il Paese. Vogliamo essere la prima città italiana a raggiungere il livello delle grandi del nord Europa: ora è davvero possibile.Non arretriamo di un solo millimetro. Domani saranno le città che hanno detto “no” a seguire il nostro esempio“.
Secondo il rapporto, continua ad aumentare (+0,8%) il tasso di motorizzazione nelle principali 50 città italiane (si attesta a 59,3% in linea con il dato nazionale, che fa registrare un incremento ancora superiore, (+1,2%) anche se aumenta il numero di veicoli a basso impatto, soprattutto Gpl, che raggiungono complessivamente il 9,46% del parco nazionale circolante, e quelli ibridi ed elettrici che aumentano del 45%. Al palo i veicoli a metano (2,49%).
Le 50 città includono tutti i capoluoghi di Regione, i due capoluoghi delle Province autonome e i capoluoghi di Provincia con una popolazione superiore ai 100mila abitanti. Peggiora la qualità dell’aria, dopo il netto miglioramento del 2016 causato da condizioni meteorologiche favorevoli: 20 città rispettano tutti i limiti di normativa, contro le 23 del 2016.
Luci e ombre per la mobilità condivisa. Al palo i servizi convenzionali, cioè quelli in cui l’utente preleva e riconsegna i veicoli in parcheggi ben definiti, in espansione (con qualche eccezione) quelli “a flusso libero”, in cui il prelievo e la riconsegna possono avvenire in qualsiasi punto all’interno dell’area prevista dal servizio.
“Questo rapporto – sottolinea Lorenzo Bertuccio, presidente di Euromobility – conferma che occorrono misure ben più coraggiose e strutturali di quelle fin qui messe in campo dal governo e dai nostri amministratori. La qualità dell’aria non accenna a migliorare e, come se non bastasse, non diminuisce neppure il numero di morti sulle strade delle nostre città. E nonostante la mobilità condivisa, grazie anche all’affermarsi delle tecnologie, mostri segnali incoraggianti, seppure con qualche distinguo, continua a crescere il numero di automobili in circolazione e ci allontaniamo sempre di più dall’Europa”.
Articolo tratto da Parma Repubblica