Cattolica

Cattolica è l’ultima città della costa romagnola posta al confine con le Marche, fa parte della Provincia di Rimini ed ha una popolazione di circa 16.000 abitanti. Il suo territorio si estende su una superficie di 59.800 mq; nel periodo di maggior afflusso turistico, grazie ai suoi 230 alberghi, raggiunge quasi 100.000 abitanti. La cittadina di Cattolica sorge nel punto di transizione tra le ampie spiagge romagnole e le colline marchigiane a ridosso del mare .Insediamento romano situato sulla via Flaminia, nato come stazione di posta e di soggiorno ha continuato a mantenere questa sua caratteristica, potenziando la vocazione turistica (tra i primi villeggianti si trova anche Luciano Bonaparte che soggiornò con la famiglia nel 1823).

Oggi Cattolica è un centro balneare con la spiaggia riparata ai fianchi di una verde collina con ottime strutture ricettive, dotata di un porto tra i più importanti dell’Adriatico per la pesca. Negli anni Novanta è stata completata una serie di imponenti interventi di riqualificazione urbana con costruzione di parcheggi sotterranei, di una stupenda piazza giardino con fontane danzanti, di isole pedonali , di un teatro moderno e prestigioso, di una piazza con fontana che valorizza il Palazzo del comune (del 1914),  ristrutturazione del mercato coperto con annessa piazza e di una piscina sportiva al coperto. Cattolica è il lido più a sud della riviera romagnola e  i suoi tre chilometri di spiaggia sono gli ultimi prima di entrare nelle Marche. Adagiata in un’insenatura difesa dal promontorio di Gabicce, Cattolica ha alle sue spalle l’imponente castello di Gradara, una posizione davvero invidiabile. Angoli suggestivi, viali ombreggiati, negozi raffinati, una proposta culturale originale e l’importante porto peschereccio e turistico sono solo alcune delle peculiarità della città.

La prima documentazione storica relativa a Cattolica, riferita ad un nucleo abitativo vero e proprio,risale al 1271. Infatti, documenti storici attestano che questa “Terra” non ebbe origine prima della suddetta data che coincide con i dissidi fra la Chiesa di Ravenna ed il Comune di Pesaro. A quel tempo, gli uomini del promontorio di Focara, cioè Granarola, Castel di Mezzo, dipendenti nel temporale dalla Chiesa di Ravenna, chiesero protezione al Comune di Rimini ottenendo alcuni terreni per fabbricarvi una “Terra” castrum della “Cattolica”.Da allora Cattolica divenne oggetto di dispute continue fra la già citata Rimini, lo stato di San Pietro, la Chiesa di Ravenna e i Signori Malatesta, che riuscirono a mantenere il controllo sulla città almeno sino al 1504.Altre qualificate fonti affermano che il toponimo “Cattolica” deriva dal nome di un corso d’acqua, il rivus Catholice.

Con la proclamazione del Regno Italico (1805) il Comune di San Giovanni in Marignano, con Cattolica e Misano, entrò a far parte del Dipartimento del Rubicone, Distretto di Rimini, Cantone di Saludecio. Nel 1810 il Cantone di Saludecio venne unito al Dipartimento del Metauro e San Giovanni in Marignano perdeva Misano pur mantenendo alle sue dipendenze Cattolica.Dal 1818 al 1859, Cattolica ha una parziale autonomia amministrativa essendo Comune appodiato a San Giovanni con un proprio Sindaco.Solo dopo decenni di polemiche, accese per questioni fiscali, Cattolica ottenne l’autonomia comunale (1895), costituendosi come Comune (1896).Il primo sindaco “per acclamazione” fu Robusto Mori (febbraio 1896), allievo del prof Bufalini docente dell’ateneo bolognese, rimasto in carica per pochi mesi. Diede le dimissioni per dissidi con la giunta relativamente alla Torre Saladini (ora Rocca Verni, di fronte alla vecchia Chiesa di S. Apollinare); successivamente Angelo Verni (1896), ricordato per aver bonificato i terreni sabbiosi in Misano derivando l’acqua melmosa del Fiume Conca durante le piene; in seguito il Sindaco Balducci Attilio (1902) per arrivare al socialista Cino Mancini (1907), primo sindaco eletto.

Dopo la morte di Mancini avvenuta prematuramente (1912) i cattolichini, rimasti scossi dalla perdita del loro sindaco, non eleggono nessun successore per un anno intero fino poi convincere il padre del sindaco morto, Prof. Luigi Mancini.Si susseguirono altri sindaci eletti fino all’avvento del fascismo (che soppresse i consigli comunali) dopo di che l’Amministrazione venne retta da vari Podestà, nominati dal Prefetto, fino alla Liberazione avvenuta il 2 settembre 1944.Dopo tale data, il Comando Militare Alleato (VIII Armata Britannica) nominò i seguenti Sindaci:Anno 1944:- Giuseppe Ricci (dal 7 settembre)- Gino Morbiducci (dal 22 settembre)Anno 1945: Angelo Salmaso- Andrea Francolini. Il 6 ottobre 1946, si tennero le prime libere elezioni. Il primo sindaco eletto fu Giuseppe Ricci a cui seguirono:1951 – Guerrino Renzi; 1956 – Primo Bartoli; 1960 – Ottavio Lazzari; 1965 – Mario Castelvetro; 1970 – Sergio Grossi; 1985 – Franco Mazzocchi; 1990 – Gian Franco Micucci;1995 – Gian Franco Micucci; 1999 – Gian Franco Micucci.
Seguirono poi i sindaci Pietro Pazzaglini (2004/2009) e Marco Tamanti (2009/2010), il commissario prefettizio Nazzareno De Franco (2010/2011) e l’attuale sindaco, in carica dal 2011, Piero Cecchini.

ARTE E CULTURA

Ospitale dei Pellegrini (Museo della Regina) Via Pascoli.
Sorta lungo la Flaminia, a metà strada tra Rimini e Pesaro, Cattolica sin dalle sue origini fu presumibilmente luogo di passaggio e di sosta di viaggiatori, viandanti, merci. In relazione a questo suo ruolo fortemente itinerario, già dalla fine del ‘200 era stato probabilmente attivo un ospedale per i pellegrini; ma il nuovo e più noto Hospitale Peregrinorum risale alla fine del ‘500 quando, grazie all’intercessione del Vescovo di Rimini Giovan Battista Castelli, nel 1579 papa Gregorio XIII consentiva con una bolla la soppressione dei piccoli ospitali sparsi nella diocesi riminese e la fondazione di un nuovo Hospitale presso la Cattolica. La costruzione fu avviata nel 1584: dell’organizzazione interna, sappiamo che esso era dotato di 10 posti letto per gli uomini, 4 per le donne e, delle altre tre stanze per la notte, una era riservata ai preti pellegrini; c’erano ancora una grande cucina e una stanza anch’essa riscaldata da un camino e dotata di panche intorno al camino medesimo. L’Ospedale rimase attivo fino alla prima metà del XIX secolo quando, alienato nel 1839 alla Deputazione Provinciale di Forlì, fu definitivamente trasformato in caserma, divenendo poi sede della Caserma dei Carabinieri: l’intervento di ristrutturazione del 1931 quale sede idonea alla Caserma determinò la creazione di un ulteriore piano, la radicale trasformazione della facciata e interventi che ne modificarono profondamente il volto complessivo. Dal 2000, a seguito di restauri e ristrutturazioni, è divenuto sede del Museo della Regina.

L’Oratorio di S.Croce,Via Pascoli.
Accanto al fabbricato dell’Ospedale dei Pellegrini fu eretta alla fine del ‘500 la chiesa di S.Croce. Sconsacrata nell’Ottocento e oggetto di radicali trasformazioni all’inizio del ‘900 presenta una pregevole facciata. Il restauro dell’edificio operato dal Comune di Cattolica con il sostegno della Cassa di Risparmio di Rimini e diretto dall’arch. Luigi Filippini è stato realizzato nel 1980.Il piccolo oratorio di S.Croce, conosciuto anche come Chiesa dell‘Ospedale, pare che esercitasse le sue funzioni liturgiche solo dopo il 1621, ma è probabile che la sua erezione fosse di poco successiva alla creazione dell’Ospedale dei Pellegrini a cui era annesso, cioè tra la fine del ‘500 e il primo decennio del ‘600. Le funzioni caritative ed assistenziali destinate ai malati e ai viandanti di passaggio lungo la via Flaminia e ai pellegrini diretti a Roma e a Loreto erano prerogativa e fine dell’Ospedale. Nell’Oratorio si venerava un’antica reliquia della S.Croce. Alla piccola chiesa era collegata anche la Confraternita del SS.Crocifisso, operante sino alla seconda metà del XIX secolo ; il 3 maggio vi si celebrava la liturgia della Festa dell’Invenzione ed esaltazione della Santa Croce. Essa commemorava il ritrovamento (inventio) della vera croce sepolta sotto il Tempio di Venere eretto sul Calvario da Adriano. All’interno dell’Oratorio, costituito da un unico vano, si trovava sull’altar maggiore un quadro raffigurante la Crocifissione, corredato da ancona lignea dipinta e sormontato da cimasa che sostituì una tela più vecchia presente nella chiesa raffigurante sempre Cristo Crocifisso con Maria Maddalena e i Santi Giovanni e Francesco. Il tema della crocifissione rispecchiava le esigenze di una religiosità controriformata, all’apice attorno alla metà del ‘600, e ben si addiceva al luogo e alla devozione del composito universo degli umili e dei malati che vi gravitava

La Rocca – Via Pascoli.
Secondo quanto riferito dall’Adimari, la Rocca venne costruita alla fine del ‘400; tale struttura riuniva funzioni difensive e di rifugio per gli abitanti nel caso di attacchi, militari o di pirateria, e al tempo stesso di avvistamento e di controllo della Flaminia e della costa, grazie alla visuale che si estendeva dalla foce del Conca alla “punta della valle” verso Gabicce. Una lapide tuttora inserita nella facciata, dalla parte che guarda all’antica Flaminia, reca una data che già a Jano Planco era apparsa di difficile lettura e trascrizione, e che tuttavia dovrebbe corrispondere all’anno 1491. Il passaggio degli spagnoli ne provocò un incendio a seguito del quale subì un primo restauro nel 1512, cui seguì un ulteriore intervento nel 1547.Sino alla fine del XVIII secolo, la Rocca fu sede del capitano di Cattolica, per trasformarsi poi in ufficio del deputato di sanità marittima. Quando venne eretto il campanile di Sant’Apollinare, nel 1795, si rese necessaria una sopraelevazione che mantenesse il controllo visivo proprio di questo monumento; fu così che nel 1796 su progetto dell’architetto Giuseppe Fossati venne creata un’altana.Nella seconda metà dell’Ottocento la Rocca venne posta in vendita; acquistata da Antonio Frontini, fu successivamente acquisita dal conte Saladino Saladini Sallustri di Cesena, che ne fece una sorta di villino per la villeggiatura, intervenendo pesantemente sulla struttura: vennero aperte finestre, creati balconi, realizzata la merlatura; nel 1874, le venne affiancato un villino in stile medievale, originariamente collegato mediante un ponte. Il Comune di Cattolica, già all’indomani della raggiunta autonomia amministrativa rispetto a S.Giovanni in Marignano, individuò nella Rocca una possibile residenza comunale; il mancato acquistò trasformò definitivamente il monumento in residenza privata.

Chiesa di S. Apollinare,Via Pascoli.
Ad una pergamena ravennate della fine del ‘200 risale la più antica menzione di un luogo di culto all’interno dell’abitato del castrum di Cattolica, ma la prima esplicita citazione di una chiesa dedicata a Sant’Apollinare è del 1313. Nel 1511, Papa Giulio II concesse la chiesa all’Abbazia di San Vitale, così che per quasi tutto il secolo (fino al 1592) essa venne retta dai monaci benedettini, cui subentrarono successivamente i monaci dell’Ordine dei Serviti e, quindi, i Padri Carmelitani che la lasciarono nel 1653 a seguito della soppressione, da parte della Chiesa di Roma e del suo Papa Innocenzo X, dei piccoli conventi; tornata nuovamente ai benedettini, essi la ressero fino al 1797. Ma già nella seconda metà del ‘500 il vescovo riminese Castelli aveva trasferito a Sant’Apollinare la cura dell’antica pieve di San Giorgio in Conca, ridefinendone la partizione territoriale ed estendendola ad una superficie che doveva essere vasta circa quanto l’attuale territorio comunale.Dal punto di vista architettonico, Sant’Apollinare subì importanti restauri nel 1578 e ancora due secoli dopo nel 1782 ad opera dell’architetto riminese Gaetano Cupioli; nel 1795 fu eretto il campanile, oggetto di un recentissimo restauro.All’interno della Chiesa è una tela con Gesù Crocifisso, insigne esempio del barocco nella Valconca, presumibilmente facente parte, in origine, degli arredi sacri dell’oratorio di Santa Croce. Il dipinto, ascritto da P.G.Pasini ad area veneta e datato al 1660 circa, è stato attribuito dallo stesso critico a Giovan Battista Langetti, di cui peraltro è noto un altro dipinto a Rimini, attualmente conservato presso il Museo della Città.

– Chiesa di S. Pio V (1859) – Via XX Settembre
La sua costruzione, su progetto degli architetti Antonio Tondini, verucchiese, e Filippo Morolli, riminese, fu avviata nel 1858 e terminata nel 1869 (l’inaugurazione è del 1870), dopo aver subito interruzioni conseguenti a fattori economici. E’ a tre navate e, sia all’interno sia all’esterno, ha carattere disadorno ed austero; fu intitolata al cinquecentesco papa Pio V, patrono di Cattolica, colui che volle l’ultima crociata contro gli infedeli e che compare nel grande quadro originariamente collocato nell’abside sopra l’altare.L’interno venne decorato e dipinto nel 1928, quindi ulteriormente arricchito da dipinture negli anni ’40, ad opera di Fortunato Teodorani. Negli anni ’50 toccò alla facciata di subire importanti e pesanti ristrutturazioni, da cui è stata correttamente emendata grazie al restauro condotto rigorosamente nel 2000.

– Chiesa di S. Antonio (1970) – Via Del Prete
Amministrata dai frati francescani di Cattolica, è stata realizzata intorno agli Anni ’70; laconsacrazione è avvenuta nel marzo del 1979.

Chiesa di S. Benedetto (1983) – Via Carpignola
Nel 1981 l’architetto Franco Vico redige il progetto per la costruzione della Chiesa. Alla fine del 1983 i lavori del primo stralcio sono conclusi, nel 1987, grazie alla donazione di P. Donati, si innalza il campanile. La chiesa fu ultimata nel 1994. L’artista Guerrino Bardeggia contribuisce all’arredo interno con la donazione di una Via Crucis composta da 14 formelle di ceramica, 6 altorilievi raffiguranti la vita di Cristo ed un Cristo risorto che sovrasta l’altare maggiore.

– Centro Culturale Polivalente – Piazza della Repubblica.
E’ sorto tra il 1979 e il 1983 in piazza della Repubblica progettato da P.L.Cervellati, noto architetto e urbanista, come “luogo” polifunzionale per la cultura. Dal 1980 assomma nella gestione e nella programmazione le istituzioni culturali della città di Cattolica (Biblioteca, Mediateca, Archivio Fotografico, Galleria) ed è gestito dall’Amministrazione Comunale. Il complesso ha definito negli anni una forte polarità culturale; sul piano spaziale e urbanistico ha inciso nel tessuto civile come luogo di aggregazione sociale. L’interno è una grande “officina” semicircolare sorretta da capriate metalliche, in cemento armato, gli impianti a vista; il complesso è affacciato su una piazza circolare oggi grande arena per gli spettacoli estivi e i concerti gestita dal Teatro della Regina; il Centro Culturale esplica funzioni rivolte ad una utenza composita (pubblica lettura, servizi di reference, patrimonio bibliografico e artistico, archivi e raccolte fotografiche); ha una superficie complessiva di 1600 metri quadrati, suddivisi in due livelli. Servizi e strutture negli anni sono stati direzionati sempre più verso la multimedialità, assecondando la vocazione originaria espressa dagli stessi legislatori ispiratori della legge regionale 28 sui servizi Culturali Polivalenti.

– Piazza del Mercato
Centro e cuore di Cattolica, il Mercato Coperto sorge in piazza del Mercato. Il progetto di un’area commerciale coperta risale al 1922. Nel 1926 venne inaugurato per merito di Italo Balbo. Cattolica fu la prima cittadina della provincia ad avere un mercato coperto.

– Casa di Guglielmo Marconi
E’ possibile ammirare a Cattolica, in via Verdi, la casa dove soggiornò, lavorò e compì i primi esperimenti di telegrafia senza fili il grande scienziato Guglielmo Marconi dal 1893 al 1895. L’edificio è di proprietà privata.

TEATRI

– il Teatro della Regina
A fare gli onori di casa per l’inaugurazione del Teatro della Regina, avvenuta il 14 gennaio 1996, viene chiamata una regina della lirica italiana, la soprano Katia Ricciarelli.La serata rivela quella che sarà la politica culturale del Teatro di Cattolica, un cartellone ricco di proposte di grande qualità artistica con una forte azione di radicamento territoriale. La scelta del Comune di Cattolica di far parte come socio sostenitore del teatro stabile pubblico dell’Emilia Romagna ERT, ha consentito al teatro di avere fin dall’inizio un interlocutore attivo sia sul piano nazionale, che internazionale con proposte di produzione, di formazione e più in generale di alta cultura teatrale. In collaborazione con ERT, il teatro ha programmato una serie di compagnie di qualità, spettacoli dove il pubblico può incontrare l’artista di successo, ma anche opere lievi che fanno sorridere e riflettere insieme, valorizzando la migliore tradizione teatrale. Grazie ad una forte sinergia tra le forze politiche e culturali che lo hanno voluto e condotto, anno dopo anno il teatro cattolichino ha mostrato la propria solidità e la propria crescita.

– Salone Snaporaz
Inaugurato nel 1999 il Salone Snaporaz, che completa la dotazione teatrale cittadina per le rappresentazioni e gli incontri che non prevedano grandi numeri di spettatori, nasce come sala polivalente di circa 150 posti per teatro, cinema, musica e con una valenza turistica per convegni, conferenze grazie anche alla vicinanza con il nuovo Palazzo del Turismo. Dalla sua apertura il Salone è palcoscenico ideale per tutte quelle rappresentazioni che necessitano di uno stretto e diretto contatto con il pubblico. Varie le rassegne organizzate e gli spettacoli legati alla più moderna drammaturgia ed al teatro ragazzi. Grazie alle sue caratteristiche, lo Snaporaz è anche luogo ideale per la produzione: sia il Teatro della Regina che lo Snaporaz, che per lo più svolgono attività artistica di ospitalità delle compagnie di giro, possano trarre grandi benefici da una compagnia residente o ospite. Le compagnie che abitano il teatro, offrono in cambio dell’ospitalità, il completamento della stagione teatrale con grandi avvenimenti altrimenti irrealizzabili e attivano una serie di sinergie con altri soggetti del territorio con la creazione ad esempio di attività laboratoriali, culturali con le scuole e le associazioni a beneficio e sedimento della vita e cultura teatrale della città, Il Salone Snaporaz ospita anche la programmazione cinematografica della città

Arena della Regina
L’espansione estiva del cartellone del Teatro della Regina viene affidata dal luglio del 1998 al palcoscenico “en plein air” della nuova Arena di Piazza della Repubblica. Questa Arena sotto le stelle che diventerà nel corso degli anni semplicemente L’arena della Regina è un arricchimento con tante importanti proposte del cartellone del teatro. I grandi numeri di pubblico (fino a 7000 persone la capienza registrata in occasione di importanti eventi) permettono la programmazione di produzioni di rilievo. Fin dall’inizio grandi opere liriche, balletti, musical e soprattutto concerti del panorama nazionale ed internazionale si susseguono sul palcoscenico di questa arena nata per i cittadini di Cattolica e per tutti i turisti che affollano non solo la nostra città, ma tutta la nostra riviera. Un programma che si è sedimentato e cresciuto negli anni a tal punto che l’Arena è diventata uno dei punti di riferimento nel panorama della programmazione di grandi tournèe estive: vengono ospitati nell’Arena spettacoli rappresentati in altre grandi realtà italiane quali l’Arena di Verona, la Valle dei templi di Agrigento, i Campi Flegrei di Napoli, solo per citare i più rappresentativi.

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Indirizzo
Piazza Roosvelt, 5

Provincia
RN

CAP
47841

Referente
Franca Foronchi, sindaca

Telefono
0541 966513

Sito web
http://www.cattolica.net/retecivica-citta-di-cattolica/

Email
protocollo@comunecattolica.legalmailpa.it