Un ultimo giorno di scuola
Care ragazze, cari ragazzi, eccoci qui.
Quest’anno scolastico è ormai concluso, e sapete bene che non è stato come gli altri.
A fine febbraio vi siete trovati lontani dai vostri compagni, dai vostri amici, dai vostri insegnanti. Avete mostrato intelligenza e pazienza, avete atteso e sperato, imparando ad affrontare anche situazioni molto complesse e difficili.
Abbiamo avuto momenti di buio ma ricordate che in tutto questo tempo, la Luce siete stati voi. Voi avete colorato i nostri balconi con arcobaleni di fiducia per il futuro, voi avete appreso subito come comportarvi in questa pandemia, come proteggere i vostri nonni e le persone più fragili.
Vi è stato chiesto di studiare da casa, avete iniziato ad utilizzare nuovi strumenti informatici, che giorno dopo giorno vi hanno tenuti connessi grazie al prezioso supporto dei vostri insegnanti.
Siete riusciti ad adattarvi e siete stati in grado di insegnarci quanto le vostre menti e i vostri cuori siano resilienti, forti, generosi. Questa pandemia vi ha mostrato anche questo aspetto, di voi stessi: sapete resistere a grandi cambiamenti e sapete superare alti ostacoli.
Per voi questo è un anno importante, concludete un percorso durato anni, anni nei quali siete cresciuti tanto, avete studiato, riso e pianto, avete scoperto e costruito amicizie che in alcuni casi vi accompagneranno per la vita.
Ora siete pronti per una nuova avventura, quante nuove cose imparerete, quanti nuovi amici, quanti nuovi ricordi state per vivere. Ogni ciclo che termina però, ha bisogno di un momento solenne per fare spazio a tutta questa nuova vita che vi aspetta.
Non permetterò a questa pandemia di privarvi di questo rito, di questa esperienza, nella quale potrete vedere e salutare i vostri compagni di viaggio, con modalità certo diverse rispetto al passato, ma pur sempre significative.
Ho pensato che una classe alla volta, ci troveremo al parco della Resistenza, nella grande distesa verde, oltre il Rio Polo. Lì troverete cerchi colorati a terra, distanziati l’uno dall’altro e uno per volta, potrete sedervi al centro del cerchio che vi verrà assegnato, in questo modo potrete salutarvi, guardandovi tutti negli occhi, potrete salutare i vostri insegnanti.
Gli hula hoop sono un simbolo, sono il cerchio che si chiude, per aprire un ciclo nuovo. Tra poco vi manderemo tutti i dettagli, ma volevo dirvi che siete sempre nei miei pensieri e che le Istituzioni, in questo Paese, sono al vostro fianco, perché pensare a voi, significa lavorare ad un Futuro migliore.
Isabella Conti, sindaco di San Lazzaro di Savena (BO)