Porta la Sporta

Porta la Sporta è stata la prima campagna nazionale promossa dalla nostra associazione nel marzo del 2009, e allo stesso tempo il primo progetto di informazione e sensibilizzazione ambientale sugli effetti della dispersione della plastica nell’ambiente. Un problema che non era ancora stato studiato dagli enti di ricerca preposti, sia nel nostro paese che nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

La campagna ha coinvolto dal 2009 al 2014 qualche migliaio di enti locali tra Comuni, Province e Regioni, esercizi commerciali ed oltre 23 insegne della Distribuzione Organizzata, con oltre 3.000 punti vendita partecipanti alle tre edizioni della Settimana Nazionale Porta la Sporta (tenutesi sempre nella settimana di aprile ad includere la giornata mondiale della terra del 22 aprile). 
Attraverso il suo claim apparentemente minimale la campagna ha promosso un cambio di paradigma nel modello di consumo, e a partire dai quei gesti quotidiani apparentemente innocui come il servirsi automaticamente di sacchetti e altri imballaggi monouso – peraltro facilmente evitabili- senza tenere conto delle conseguenze ambientali. 
Rapporti e studi della comunità scientifica internazionale che fotografano lo stato di salute pianeta suonano ormai l’allarme da oltre 50 anni.

I rischi connessi alla dispersione della plastica nell’ambiente e nei mari emersero già ad inizio anni settanta da studi compiuti dai ricercatori marini negli USA e nel Regno Unito, ma le resistenze dell’industria della chimica e della plastica riuscirono nell’intento di evitare misure di regolamentazione da parte dei decisori politici e imprenditoriali. I risultati a distanza di oltre mezzo secolo sono sotto i nostri occhi, e le microplastiche sono arrivate anche nell’organismo umano. 
La campagna ha sensibilizzato sul dato di fatto che consumiamo troppo e da troppo tempo preleviamo in maniera eccessiva e incontrollata ogni genere di risorse restituendo scarti solidi, liquidi e gassosi in quantità tali da non poter più essere metabolizzate dai sistemi naturali. Anche quando utilizziamo risorse rinnovabili, come le foreste, i prodotti agricoli o i pesci degli oceani dobbiamo renderci conto che tali risorse sono rinnovabili solo a patto che le preleviamo in una percentuale che sia rispettosa dei loro tempi di rigenerazione.
Sarà impossibile uscire dall’attuale crisi economica ed ambientale se non riusciremo a vivere nei limiti ecologici dell’unico pianeta che abbiamo a disposizione. Per uscire da questa crisi globale o mitigarla è necessario adottare nuovi comportamenti consapevoli che riducano la pressione sui sistemi naturali per dare una possibilità di futuro sulla terra anche alle prossime generazioni.
La lentezza delle risposte dei governi rispetto alla velocità dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale ci deve spingere a metterci in gioco tutti, individualmente, come decisori politici, aziendali, cittadini.
E’ vero che i cambiamenti reali si consolidano quando, con l’appoggio di legislazioni illuminate, sforzi e impegni dall’alto e dal basso convergono verso obiettivi condivisi, ma è anche vero che la consapevolezza e maturità ambientale dei cittadini è un presupposto imprescindibile per spingere anche la politica di alto livello a fare le scelte giuste nei consessi internazionali.

Cosa è stato fatto dal 2009 al 2014

La Campagna Porta la Sporta è l’unica realtà che dal marzo 2009 ha lavorato intensamente a livello nazionale e in modo mirato per preparare l’opinione pubblica al divieto dei sacchetti di plastica di cui si parlava dal 2007. Attraverso un’attività di comunicazione capillare ha promosso presso enti locali, associazioni di varia natura e aziende, tra cui la grande distribuzione, un pacchetto mirato alla riduzione del sacchetto monouso. Con il supporto del suo sito ha fatto informazione sul danno ambientale derivato dalla plastica ma anche sulla necessità di andare oltre ad un consumo “usa e getta” per evitare che, invece di ridurre drasticamente il consumo di plastica, si possa passare, a parità di consumo, a produrre altro “usa e getta” da risorse di origine vegetale. La biodegradabilità dei materiali (così come la possibilità di riciclarli o compostarli a fine vita) non annulla l’impatto ambientale complessivo dell’imballaggio e non può costituire un alibi per continuare a fare spreco di risorse invece di considerare altre modalità di erogazione e distribuzione dei prodotti.
L’obiettivo primario della campagna è quello di promuovere un cambiamento verso stili di vita e di consumo meno impattanti ripensando i gesti quotidiani. Si è scelto di partire dal sacchetto di plastica in quanto emblema del nostro consumismo per provocare un ripensamento sull’uso improprio della plastica nell’usa e getta e sull’assurdità di sprecare energia e risorse preziose per soddisfare comodità momentanee e compromettere il futuro delle generazioni a venire. Nonostante l’impegno e la presa di coscienza a livello individuale nei confronti dell’ambiente debba essere il punto di partenza, queste azioni individuali devono convergere con moltissime altre per fare massa critica e acquistare così visibilità e influenza. Le nuove esigenze e richieste dei “consumAttori” devono essere esplicitate attraverso tutti i possibili canali in modo da spingere il mondo della politica, della produzione e della distribuzione a fare la loro parte.

Per contribuire alla realizzazione di questo percorso di cambiamento è stata lanciata nell’ottobre del 2012 l’iniziativa Meno Rifiuti più Risorse in 10 mosse che rappresenta la seconda fase di Porta la Sporta.

La campagna accanto alla borsa riutilizzabile ha promosso con l’iniziativa “Mettila in rete” il riuso anche per i sacchetti ortofrutta. Purtroppo i risultati non sono arrivati a causa del mancato intervento da parte dei Ministeri competenti (Ambiente e ministero della Salute) che avrebbero dovuto autorizzare l’utilizzo dei sacchetti riutilizzabili nei supermercati quando le insegne chiesero nel 2018 un parere prima di adottarli.

EVENTI NAZIONALI 2010-2013

La campagna dal 2009 si è interfacciata con oltre 2000 enti locali che hanno partecipato alle quattro edizioni della Settimana nazionale Porta la Sporta dal 2010 al 2013. Alle ultime due edizioni hanno partecipato 23 gruppi della Grande Distribuzione e due Centri Commerciali come l’8 Gallery del Lingotto di Torino, i Gigli di Campi Bisenzio FI e le sedi di Torino e Roma di Eataly.  

Nel novembre del 2012 sono state lanciate due competizioni di Sfida all’ultima Sporta, nella versione per i Comuni e per le Scuole, dalla durata di 6 e 5 mesi rispettivamente che hanno visto la partecipazione di 14 comuni e di circa 10.000 ragazzi dislocati in 24 comuni. Vincitori sono stati il Comune e il plesso scolastico che ha saputo maggiormente ridurre il consumo di shopper monouso effettuando acquisti senza sacchetto monouso grazie all’utilizzo di borse riutilizzabili. 

La campagna mette ha messo a disposizione sul suo sito suggerimenti su come attivarsi per ridurre il peso dei rifiuti come cittadini, operatori del piccolo commercio, come insegna della Distribuzione Organizzata e come Amministrazione Comunale o Associazione locale.

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