Saper fare produttivo
Prosegue la riflessione sul Manifesto dei Borghi Autentici e sui suoi specifici temi. Dopo aver analizzato quelli dedicati alle “comunità aperte, solidali e consapevoli”, ai giovani protagonisti della vita del borgo, ai “borghi intelligenti, portatori di un’idea di futuro” e a salute e benessere come “diritto per tutti”, oggi affrontiamo il quinto tema, incentrato sul saper fare produttivo.
La riflessione su questo tema parte dal presupposto che il saper fare legato all’agricoltura e all’artigianato sia un patrimonio economico, sociale e culturale fondamentale, in particolare per i territori interni, ancora fortemente legati alle produzioni locali. Queste produzioni tendono infatti a essere compatibili con un’agricoltura sostenibile, che rispetta le comunità e le tradizioni del territorio. Inoltre, l’artigianato è spesso la forma più “alta” del saper fare culturale di una comunità e l’agricoltura di prossimità, che recuperando spazi spesso marginali innova e crea legami sociali in una logica di gestione condivisa, rappresenta una nuova frontiera per lo sviluppo locale di qualità.
“Il “saper fare” diffuso (artigianato, trasformazione agroalimentare) – si legge nel Manifesto – rappresenta, oltre che un patrimonio culturale e un servizio per i cittadini, una risorsa economica e produttiva fondamentale: un tessuto produttivo diffuso costituito da microimprese, da laboratori e da piccole e medie imprese fortemente radicate nei territori di appartenenza, il cui valore economico non è trascurabile all’interno dell’economia nazionale“.
In particolare, per quanto riguarda agricoltura e cibo, va ricordato come proprio l’agricoltura sia una componente fondamentale dell’economia sia italiana che europea, nonché il fulcro dello sviluppo della maggior parte delle zone rurali, e come (oggi più che mai) il settore agroalimentare debba tenere conto della sostenibilità ambientale e sociale. In questo senso, dunque, nei borghi e nei loro territori, diventa importante valorizzare i sapori e i saperi tradizionali, per non perderli ma inserirli in un percorso innovativo che dia beneficio all’economia locale nel rispetto dell’ambiente e dell’identità di quel territorio.
Sempre legata ai temi dello spazio agricolo e del saper fare, l’agricoltura di prossimità è un obiettivo su cui BAI si propone di lavorare. Sempre più, infatti, gli spazi che separano la zona rurale da quella urbana perdono di definizione, anche nei piccoli borghi: occorre perciò investire su queste aree, che possono diventare una grande occasione per lavorare insieme, anche tra le diverse generazioni, creando un nuovo saper fare e una nuova identità per queste zone.
“Per questo – si precisa nel Manifesto – l’emergere di nuove dinamiche negli spazi rurali e l’indebolimento dei margini fra rurale e urbano, devono spingere, soprattutto i piccoli e medi comuni, a studiare nuove interazioni presenti negli spazi periurbani, nella prospettiva di individuare dei modelli d‘organizzazione spaziale validi per la tutela dell’agricoltura di prossimità e le nuove funzioni correlate a questa pratica. È strategico e decisivo delineare una nuova prospettiva nelle politiche di tutela e valorizzazione del paesaggio rurale periurbano come scenario ospitante una “nuova agricoltura di prossimità“. In questo scenario acquisisce un ruolo importante la diffusione di pratiche, legate alla creazione di arti-giardini, quali azioni di interconnessione positiva fra lo spazio urbano e l’agricoltura di prossimità“.
I prodotti di eccellenza dell’agroalimentare e dell’artigianato sono al centro del progetto Italia Autentica, attualmente attivo in Sardegna e destinato a coinvolgere in un secondo momento l’intera rete nazionale dei borghi autentici. Il progetto Sardegna Autentica, attraverso il sito www.sardegnautentica.it, offrirà la possibilità di acquistare in tutto il mondo le migliori produzioni dell’enogastronomia e dell’artigianato provenienti dai Borghi Autentici della Sardegna.
Relativamente al progetto Sardegna Autentica ha dichiarato Renzo Soro, Vicepresidente dell’Associazione e rappresentane della Delegazione BAI Sardegna: “Ha richiesto diversi mesi di lavoro e impegno costante, da parte di tutta la Rete, coinvolgendo numerose realtà. Sardegna Autentica rappresenta una grande occasione per tutti i produttori che da anni portano avanti con impegno e dedizione il loro amore per la tradizione e che da oggi possono affacciarsi sugli attuali mercati nazionali e internazionali, raccontando insieme l’identità di una Regione. Vogliamo continuare a trasmettere quelle emozioni che prova ogni turista che diventa “cittadino temporaneo” delle nostre Comunità Ospitali, accompagnato alla scoperta delle tipicità dal tutor dell’ospite“.
Qui il Manifesto completo.