Parole che legano
Ragazzi e anziani, le fasce di età più colpite dal Covid.
Nel primo caso, hanno dovuto sacrificare la socializzazione in un periodo in cui questa è fondamentale per la crescita. Nel secondo, il virus non ha avuto pietà, decimando una generazione. Chi è rimasto, è rimasto spesso solo.
L’associazione “Malegno Comunità che educa”, ha pensato di coinvolgere una classe della Scuola Secondaria in un progetto inerente la scrittura di lettere agli ultraottantenni, privilegiando quelli soli.
«Ci sembra un buon modo per favorire la relazione tra giovani e anziani e per arginare la solitudine di questi ultimi. Si basa, inoltre, sull’idea di una scrittura quasi terapeutica.»
Il Sindaco Paolo Erba è entusiasta dell’iniziativa che sta avendo luogo proprio in questi giorni. I volontari si stanno occupando della distribuzione agli anziani di scatole contenenti dei pensieri realizzati dai bambini della scuola materna e delle elementari, inserendo le lettere degli alunni delle medie. Così facendo, tutta la comunità infantile è stata messa all’opera per mostrare una certa vicinanza agli abitanti più longevi del paese.
«Il progetto ha avuto una risposta positiva da parte dei ragazzi che hanno colto l’occasione per presentarsi, raccontare la propria vita e le emozioni vissute negli ultimi mesi, in modo da stimolare una risposta. L’iniziativa è basata sul concetto cardine della nostra associazione: imparare facendo. » Spiega il presidente di Malegno Comunità che educa, Dario Pezzoni.
In un’epoca in cui nessuno scrive più lettere, i preadolescenti malegnesi sono tornati a farlo e la scrittura diventa così il collante tra due generazioni tanto lontane quanto vicine.
Articolo di Maria Ducoli, tratto da Montagneepaesi.com