Cronache da un borgo di neve
Prendi un sindaco di area interna, un sindaco di montagna. In un giorno qualunque in cui agli acciacchi di un borgo che si spopola, all’indifferenza di uno Stato centrale che taglia fondi e servizi, arriva una nevicata come non si vedeva da tempo. Nell’inverno della pandemia.
Leggi quello che scrive Luigi Lucchi da Berceto (PR), la cronaca di un giorno qualunque in cui la faccia delle istituzioni sono le parole di preoccupazione, l’azione in prima linea, il cercare soluzioni a problemi concreti. Essere dentro la comunità, con gli stivali nella neve e la mano tesa verso i propri cittadini in difficoltà.
“Si vivono giorni d’apprensione. La neve continua a cadere, e insieme alle strade ghiacciate da rendere sempre percorribili, alle piante che cadono sotto il suo peso da doverle tagliare per liberare i 350 km di strade comunali, ti prosciuga i bilanci. Non hai piu’ risorse. 50 utenti sono senza energia elettrica e gli utenti di Vodafone ed Eolo senza collegamenti.
Conosci i disagi della mancanza di elettricità e la paura d’essere isolato. Vivo solo come tanti, nel Comune di Berceto. Guardo sempre con apprensione il livello della mia bombola d’ossigeno (il mio farmaco salvavita) e temo di non poter ricaricare il concentratore d’ossigeno per il quale serve elettricità. Se avessi bisogno come fare ad avvisare senza collegamenti? I cittadini, poi, stressati dal corona virus non sentono ragioni e vorrebbero processi sommari a chi fa lo sgombero neve, all’Enel, alla Vodafone ecc. Processi sommari e di piazza a tutti.
Conosco bene, come sindaco, tutte le cose e so che Enel ha cambiato molte linee elettriche e infatti in casi analoghi, in anni precedenti, gli utenti senza luce sarebbero stati ben di piu’ e per molto piu’ tempo. Serve, con la Regione, pungolare l’Enel a ultimare l’indispensabile ammodernamento delle rete. Serve ringraziare quanti, con 1,5 mt di neve, hanno raggiunto il Molinatico per ridare corrente ai ripetitori. A Vodafone, con la Regione, va chiesto di coprire Berceto anche con un altro ripetitore posizionato in un altro luogo come ha Tim. Serve ringraziare il centro operativo Enel di Modena che manda squadre e generatori pur sotto la neve e con terreni impraticabili e ricoperti anche di 2 mt di neve. Serve ringraziare l’Agenzia della Protezione Civile Regionale e il suo dirigente di Parma ing. Gabriele Alifraco sempre in contatto e sempre a disposizione.
I guai, come sappiamo, non vengono mai soli. Piove sul bagnato e il bagnato in montagna, con la neve, può diventare frana. Ecco la frana del Torrente Baganza nei pressi della loc. Vaccarezza. Fabio Cavazzini, il meraviglioso responsabile del gruppo comunale della protezione civile, mi raggiunge, trafelato e intimorito nella mia casa (i telefoni non funzionavano). Era già venuto il Vice Sindaco ma non avevo sentito il flebile campanello della mia abitazione. Fabio temeva della frana ma anche di trovarmi morto e infatti era accompagnato dal prete del Santuario: Sindaco, guardandomi come fossi uno spirito, c’è una frana che può chiudere il Baganza, Sono andati, sul posto, Ciriaco, Pietro e i Carabinieri forestali. Che cosa facciamo?
“Apri il Coc (Centro Operativo Comunale), chiamiamo l’ing. Gabriele Alifraco, avvisiamo gli allevatori e le loro famiglie della Vaccarezza e gli chiediamo di evacuare. Serve trovare una stalla, avere l’autorizzazione dell’ASL per muovere gli animali, un mezzo per trasportarli e un luogo dove far risiedere le persone. Alifraco manda subito un geologo (Luigi Lopardo), Ablondi mette a disposizione la stalla, Giamprimo l’automezzo per il trasporto bestiame e Scauri ci da subito l’autorizzazione ASL.
A seguito del sopraluogo del geologo Alifraco riesce ad organizzare una teleconferenza con Prefetto, Ass. Regionale Irene Priolo, la responsabile regionale dott.ssa Rita Nicolini e il Sindaco di Berceto che riesce ad avere un fulmineo collegamento grazie alla disponibilità di Ernesto Bernini.
La collaborazione tra Comune e Regione è piena e costruttiva. C’è lo stanziamento per somma urgenza e l’ordine all’impresa Vignali Giacomo di andare con i mezzi cingolati per tenere sgombro il Torrente. E’ avvisato anche il Sindaco di Calestano nel caso si formasse una diga e l’acqua la facesse poi crollare defluendo improvvisamente mettendo in pericolo non solo la Vaccarezza ma anche Tavolana. Posso parlare male delle Istituzioni? Posso dire d’essere stato lasciato solo? No! E’ una soddisfazione da sindaco.
Grazie Regione, Grazie Assessore, Grazie Prefetto, Grazie Alifraco e quanti operano con tempestività e passione per le Comunità. Meglio cercare e chiedere soluzioni che fare gli inconcludenti arruffapopolo“.