Il borgo della canapa
Lo avevano premesso e promesso in campagna elettorale, quelli della lista civica “Progetto Monsano”: maggiori attenzioni alla realtà agricola del territorio in modo da valorizzare il paesaggio, ma anche coinvolgimento della cittadinanza per richiamare turisti proponendo itinerari eno-gastronomici offrendo prodotti specifici frutto delle locali coltivazioni. L’attuale situazione economica evidenzia notevole sofferenza delle realtà industriali, molte aziende purtroppo hanno dovuto chiudere i battenti provocando disoccupazione ed incertezze per il futuro. In questa realtà il ritorno alla coltivazione della terra e la riscoperta dei suoi frutti hanno fatto breccia in molte persone. Le attuali produzioni tipiche del territorio monsanese sono rappresentate dalle olive per l’olio extravergine, grano, uva, etc. Ci sono produttori di olio e vino conosciuti a livello nazionale per qualità di prodotti.
La vallesina, compreso Monsano, aveva una grande tradizione nella coltivazione della canapa fino alla metà del secolo scorso. Le note vicissitudini dell’industrializzazione e gli interessi dell’industria petrolifera hanno cancellato questa coltura e molte esperienze sono andate perdute. Quando si parla di canapa si pensa subito alla marijuana, ma in pochi sanno che questa pianta così versatile in molti casi può perfettamente sostituire il petrolio, ad esempio per quanto concerne la produzione di carburanti e materie plastiche, oltre a rappresentare nel contempo un’alternativa ecologica al cotone per la produzione di fibre tessili, una risorsa alimentare da non sottovalutare ed una materia prima adatta per la fabbricazione di carta e di materiali per l’edilizia.
I semi di canapa sono considerati come un alimento sorprendentemente nutriente, ricco di acidi grassi polinsaturi considerati essenziali per il funzionamento dei muscoli e dei recettori nervosi. Dai semi di canapa spremuti a freddo viene ricavato l’olio di canapa, un prezioso integratore naturale da utilizzare preferibilmente a crudo per il condimento degli alimenti. Proprio come i semi stessi, l’olio di canapa si presenta ricco di grassi polinsaturi considerati benefici per il corretto funzionamento dell’organismo, con particolare riferimento all’apparato cardiocircolatorio.
Le piante di canapa possono essere utilizzate per la bonifica di terreni contaminati da metalli pesanti. La canapa è considerata particolarmente adatta allo scopo, in quanto, attraverso il proprio apparato radicale, è in grado di espletare la propria efficace capacità “disintossicante” nei confronti di contaminanti come arsenico e rame, oltre che di solventi e pesticidi. Essa viene utilizzata per i processi di bonifica del suolo con particolare riferimento ad aree degradate e dismesse, consentendo di operare attraverso una metodologia poco dispendiosa. (Inquinamento da cromo ci riguarda direttamente).
La pianta di canapa è considerata maggiormente produttiva rispetto al cotone per quanto concerne le fibre tessili. Inoltre, rispetto alla coltivazione del cotone, la coltivazione della canapa richiede un impiego di pesticidi e di fertilizzanti decisamente inferiore.
La canapa può essere considerata come un importante sostituto del legno nell’ambito dell’edilizia e della falegnameria. Dalla canapa è infatti possibile produrre delle tavole robuste e resistenti che possono sostituire le comuni tavole in legno.
La canapa è impiegata in edilizia come sostituto del cemento e dei mattoni. Si tratta di una tipologia di mattone progettata per catturare le emissioni di anidride carbonica che raggiungono l’atmosfera e per garantire allo stesso tempo un ottimo isolamento termico ed acustico.
Soprattutto per quanto concerne la produzione di materie plastiche, la canapa può essere considerata come una concreta alternativa al ricorso al petrolio, al fine di dare inizio ad un distacco dalla dipendenza da esso.
Un altro importante ambito per il quale la canapa può essere considerata come un vero e proprio sostituto del petrolio è costituito dalla produzione di combustibili da biomasse.
Con la canapa è possibile fabbricare sia carta di alta qualità che carta di comune utilizzo, impiegabile ad esempio per la stampa di giornali e per la produzione di cartoni.
Il fusto di canapa truciolato può essere utilizzato per effettuare un’operazione spesso considerata di basilare importanza in agricoltura e giardinaggio. Si tratta della pacciamatura. Essa si effettua ricoprendo il terreno di materiali – ad esempio frammenti di corteccia – utili al fine di mantenere l’umidità del suolo e ridurre così le necessità idriche delle piante, innalzare la temperatura del suolo, impedire la crescita delle erbacce e proteggere il terreno da precipitazioni ed erosione.
Alla luce di ciò il Comune di Monsano (AN) ha adottato una proposta de i GRE delle Marche, che sono la sezione marchigiana dei Gruppi di Ricerca Ecologica, per favorire la diffusione dei prodotti a base di canapa e dunque la sua coltivazione fondando Monsano Borgo della Canapa. Più borghi votati alla produzione di canapa costituiranno una Città della Canapa digitale.
Nel comune che si trova nella Val Jesina, dove la canapa ha un forte valore culturale e tradizionale – per incominciare sono stati coltivati nel 2015 a canapa poco più di 10 ettari. L’idea è quella di riunire i coltivatori, i trasformatori e i commercianti per fare rete e puntare sui derivati dalla canapa prodotti in loco e provenienti da altre aziende artigiane, con la convinzione che possano dare un valore aggiunto anche dal punto di vista turistico. Un piccolo centro dove poter comprare alimenti, vestiti, tessuti, scarpe, carta, materiale per bioedilizia e tutto ciò che con la canapa possa dunque attrarre turisti e curiosi e dare stimolo a tutto il settore.
“Ci sembra che un tassello importante per la partenza del progetto sia stata la costituzione di due De.Co. (Denominazione Comunale) – sostiene il sindaco Roberto Campelli -, per altrettanti prodotti alla Canapa: la Piadina Canapina (farina 1, senza strutto ma con Olio Extravergine di Monsano e farina di semi di Canapa di Monsano); e il Carciofo Vallesino sott’olio Evo alla Canapa di Monsano, anche nella versione Paté. Qui un piatto tipico di Monsano potrebbe essere la piadina con il carciofo, perfetta per vegani e vegetariani. E chi volesse potrebbe aggiungere il ciauscolo, un salame locale. Crediamo fortemente nel ritorno dell’agricoltura per il nostro sviluppo futuro aprendo le porte ai turisti grazie alla vicinanza dal mare e alle grotte di Frasassi. La figura del Comune sarà quella di fare da collante alle varie realtà che stanno collaborando al progetto, aiutando a sviluppare alcuni prodotti piuttosto che altri. La risposta è stata molto positiva e grazie ai primi 10 ettari stiamo cominciando a raccogliere i primi frutti. I nostri bed & breakfast e gli agriturismi saranno caratterizzati a tema grazie ai prodotti del comune sia per l’arredamento che per l’alimentazione. Le difficoltà ci sono ma siamo partiti”.