Gli incentivi agli inceneritori sono un grave errore
Le buone norme a favore della riduzione rifiuti e del compostaggio, contenute nel “collegato ambientale”, recentemente approvato alla Camera, rischiano di rimanere lettera morta, senza una strategia per le politiche ambientali e in particolare per i rifiuti.
Alcune norme, in discussione in questo periodo, contrastano e annullano i buoni propositi e gli enormi vantaggi potenziali che deriverebbero dalla riduzione dei rifiuti e dello smaltimento, vantaggi economici, ambientali e sociali.
Gli incentivi per la produzione di energia da rifiuti sono superiori a quelli di eolico e solare, come denunciato dall’Associazione FREE e rappresentano un ostacolo alla raccolta differenziata di qualità e alla riduzione dei rifiuti, perché gli operatori economici del settore orienteranno i loro piani industriali verso l’incenerimento per incrementare i loro profitti.
Dal punto di vista quantitativo si tratta di oltre 500 milioni di euro che potrebbero essere utilizzati per finanziare fonti energetiche con un livello di emissioni inferiore o promuovere la raccolta differenziata di qualità. Una cifra, è bene ricordarlo, superiore al totale dei contributi ricevuti dai Comuni italiani per i la raccolta differenziata degli imballaggi.
L’associazione Comuni Virtuosi esprime il proprio dissenso verso questa scelta e auspica una revisione del piano che prevede la realizzazione di nove nuovi inceneritori.
Questa pianificazione lascerà per i prossimi venti anni ai cittadini italiani oltre 1.3 miliardi di euro di costi di investimento da ammortizzare esclusi gli oneri finanziari e soprattutto, sarà un forte ostacolo alla riduzione dei rifiuti, poiché gli impianti di incenerimento per funzionare correttamente richiederanno per i prossimi 20 anni quelle quantità di rifiuti.