La pergola abruzzese
Dopo l’ottenimento della menzione speciale alla VII edizione del Premio del Paesaggio 2020-2021 il Comune di Tollo (CH) ha avviato un altro importante iniziativa: la candidatura della “Pergola Abruzzese” a paesaggio Unesco patrimonio dell’Umanità.
Il paesaggio delle colline abruzzesi, e ancora di più quello delle colline teatine, riconduce l’osservatore ad una immagine netta, perfetta, geometrica e decisa della pergola abruzzese, il vigneto tipico dell’Abruzzo collinare che si ripete con determinata costanza, seguendo le pendenze collinari ed imprimendo una immagine cosi nitida ai nostri occhi da renderlo perfettamente riconoscibile, unico e fortemente identitario.
Perché è importante riconoscere, oltre che tutelare e valorizzare, il paesaggio rurale storico che identifica un territorio unitamente alla sua arte di coltivazione e alla sua comunità? Perché sono una parte integrante del patrimonio culturale nazionale, sono la testimonianza di un modo di coltivare nelle condizioni geomorfologiche e climatiche locali, sono un elemento identitario fondamentale per lo sviluppo dell’economia locale attraverso il riscoperto turismo rurale, perché svolgono un ruolo fondamentale nella promozione dei prodotti agroalimentari.
La pergola abruzzese rappresenta l’identità della comunità contadina della fascia collinare teatina e quasi la esclusiva base economica. Da questa chiara, obiettiva, lampante immagine paesaggistica, che in fondo ha radici nelle famiglie di ciascuno di noi, il 9 Giugno 2017, parte il progetto che vede come promotori il Sindaco di Tollo Angelo Radica e l’Arch. Giovina Scioletti (entrambi nati, cresciuti e forgiati sotto la maglia geometrica della pergola abruzzese) del progetto di riconoscimento, valorizzazione e tutela del paesaggio vitivinicolo delle colline teatine, unico grandioso paesaggio esclusivo – a livello nazionale – con pergole a perdita d’occhio, localmente chiamata “capanna” oltre che “tendone”, ma tecnicamente pergola abruzzese.
Il percorso di lavoro intrapreso si struttura su 2 azioni fondamentali:
– riconoscimento del paesaggio della pergola abruzzese come paesaggio rurale di interesse storico attraverso la forma di allevamento tradizionale unico a livello nazionale;
– candidatura alla lista del patrimonio Unesco del paesaggio della pergola abruzzese come paesaggio identitario unico.
L’obiettivo prefissato è di codificare il paesaggio rurale storico della pergola abruzzese, maestoso, unico, imponente e bellissimo per candidarlo alla lista Unesco dei beni Patrimonio dell’Umanità. Il paesaggio rurale storico così inteso comprende, non solo gli elementi naturali che lo delimitano sul territorio, anche l’opera dell’uomo con i sui saperi e la sua cultura.
In un momento in cui tutto è rapido nel suo divenire, tutto è incisivo e spesso irreversibile, diventa importante tutelare e salvaguardare una risorsa non ricreabile e destinata, se non attentamente protetta, a perdere originalità e prestigio e che connota “obiettivamente” il paesaggio collinare dell’area teatina: la pergola abruzzese.
L’unicità del paesaggio che si vuole tutelare e valorizzare è resa dalla quantità di pergole che coprono senza soluzione di continuità una grossa porzione di territorio e accomuna le migliaia di proprietà private. La pergola è il denominatore comune, trasversale ai campanili, alle proprietà private, ai confini e al vitigno scelto per la produzione del vino. La pergola rende omogeneo ciò che la storia del mondo contadino locale ha frammentato. L’unicità e la bellezza del paesaggio omogeneo (cioè riconoscibile) concorrono alla espressione qualitativa del prodotto che lo rappresenta, il vino.
La conoscenza dell’unicità del paesaggio della pergola abruzzese induce alla sua valorizzazione, conferendo effetti diretti e indiretti sul territorio, sulla comunità locale e quindi sulla fortificazione, emotiva, razionale e formativa delle muove generazioni. Il recupero della storicità e dei valori culturali dei nostri paesaggi, e una particolare attenzione a non semplificare, omologare e impoverire la loro scenicità, sono obiettivi da perseguire con metodo affinché ci siano sicuri vantaggi futuri.
Il richiamo turistico che può animare il territorio per cui viene espressa la candidatura è l’elemento di ricaduta economica che ne consegue, la valorizzazione e l’amore per il paesaggio è la ricaduta emotiva sulla comunità locale che ne è parte integrante è strutturante.
Indubbiamente il brand Unesco costituisce un motivo di visibilità in tutto il mondo, come l’esempio delle Langhe in Piemonte e di Valdobbiadene patria del Prosecco ci ha abbondantemente insegnato, ma il percorso da fare è impegnativo e l’obiettivo è davvero ardito.
In questo momento si sta procedendo alla ricognizione delle superfici interessate e da inserire in una porzione di territorio ben definita, i punti di forza, le opportunità.
Hanno risposto con entusiasmo e interesse tutti gli attori del territorio quali amministratori comunali, consorzi di tutela, distretto di qualità vini, associazioni di categoria (Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Assoenologi, Movimento Turismo del Vino), tecnici di settore (agronomi, enologi, agrotecnici, periti agrari), paesaggisti, architetti, operatori di settore, aziende vinicole, agricoltori, imprenditori settore agricolo e il Gruppo di lavoro interdisciplinareè già ala lavoro per preparare la proposta di candidatura.