Privatizzare non è transizione ecologica
“L’acqua è un bene vitale per essere assoggettato ad una logica privatistica e di profitto. L’accesso alle risorse idriche deve essere un diritto fondamentale per ogni essere umano. Coerentemente con l’esito referendario del 2011, che ci ha visti in prima linea, ci batteremo affinché la gestione rimanga pubblica e non venga sottratta ai comuni”.
È la dura presa di posizione del sindaco del Comune di Troina (EN) Fabio Venezia in merito all’ipotesi di abrogazione del comma 2 dell’articolo 147 del decreto legislativo n°152 del 3 aprile 2006, che prevede la gestione diretta comunale del servizio idrico.
La voce del primo cittadino si unisce al coro di proteste sollevate in queste giorni da molti altri sindaci siciliani e dall’Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia (A.N.P.C.I.), che si stanno mobilitando e facendo fronte comune per chiedere al Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani un incontro per affrontare la problematica del mantenimento della norma.
“L’acqua è un bene primario, un diritto di tutti, un dono di Dio che deve essere gestito con oculatezza dalla comunità – prosegue Fabio Venezia – e le gestioni dirette comunali sono le uniche che possono continuare a garantire un servizio di alta qualità, in grado di rispettare i principi di efficienza, efficacia ed economicità”.