Ci sto? Affare fatica!
“Il migliore riconoscimento per la fatica fatta non è ciò che se ne ricava ma ciò che si diventa grazie ad essa.” (John Ruskin)
Si è conclusa la terza edizione di “Ci sto? Affare fatica!” progetto che intende stimolare gli adolescenti a valorizzare al meglio il tempo estivo, spesso vuoto di esperienze, attraverso attività concrete di cittadinanza attiva e cura dei beni comuni, affiancati e accompagnati dalla comunità adulta locale.
Il Comune di Corinaldo (AN), fin dall’inizio protagonista del progetto, ha dato vita a tre settimane, da giugno a luglio, stimolanti e dinamiche. Condivise. «Ogni anno, al di là del riconoscimento che ciascuno di loro ottiene a fine settimana, quello che speriamo di trasmettere ai nostri ragazzi è che questa esperienza possa lasciare in loro qualcosa in più; un piccolo seme che possa far crescere in loro un più marcato senso di appartenenza che li aiuti a sentirsi custodi di ciò che li circonda e faccia loro avere più rispetto non solo per i luoghi che tutti i giorni vivono ma anche per il lavoro e le persone che lo svolgono», la riflessione dell’assessore Lucia Giraldi.
«Quest’anno il progetto è stato di tre settimane e ha visto all’opera quattro squadre, di 10 ragazzi ciascuna, capitanata da un proprio tutor- riassume l’assessore Giraldi- Assieme all’assessore Giorgia Fabri ci siamo concentrati su diversi progetti, a partire da quello principale che li ha visti “far fatica” per trasferire nel nuovo palazzo della cultura, il Palazzo MA, la biblioteca dei ragazzi fino a cimentarsi nelle pulizie del paese e nelle manutenzioni al Parco delle Fonti e al Parco della Casa Natale di S. Maria Goretti dove i nostri ragazzi hanno vestito i panni degli artisti dipingendo su alcuni tavoli dei gigli, fiore simbolo della piccola Santa. In questa edizione abbiamo pensato a dei progetti che potessero far lavorare “i ragazzi per i ragazzi” ovvero farli lavorare per qualcosa che a tutti gli effetti sarebbe stata per loro e la nuova biblioteca con la sezione a loro dedicata ci è sembrato un ottimo esempio.»
Conclude: «I ragazzi di anno in anno si sono fatti sempre più numerosi e molti di loro hanno preso parte a tutte e tre le edizioni, segno che l’idea di investire un po’ del proprio tempo estivo nella cura del bene comune e di quello che ci circonda tutti i giorni, è un esperienza che vale la pena sperimentare e che, se fatta con l’aiuto di altri ragazzi, lavorando in squadra, può essere ancora più stimolante.»