La cultura in fila

Ecco l’articolo tratto da “La provincia pavese” con il quale Stefania Prato riporta il grande successo avuto dall’amministrazione virtuosa di Torre d’Isola circa l’iniziativa promossa dal FAI.

Un successo la XXIV edizione delle Giornate di Primavera del Fai, Fondo per l’ambiente italiano a Pavia e dintorni.

Quasi cinquemila visitatori si sono messi in coda per ammirare il seminario vescovile e la cappella di San Salvatore a Pavia e Villa Botta Adorno a Torre d’Isola (PV). Luoghi inaccessibili che in questo fine settimana hanno aperto le loro porte per il grande evento collettivo dedicato ai beni culturali. Un’occasione che vede al lavoro la grande macchina organizzativa del Fondo per l’ambiente italiano, fondato nel 1975 da Giulia Maria Crespi, che ora ne è presidente onoraria, per contribuire alla tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio d’arte, natura e paesaggio italiani.

Ieri una quindicina di guide professionali, che hanno dato il loro contributo gratuitamente, una ventina di volontari del Fai e un’ottantina di studenti dei licei Copernico e Cairoli e dell’istituto Bordoni si sono messi a disposizione dei tanti visitatori, pavesi e non solo. Al seminario vescovile di via Menocchio si sono contati 1750 visitatori. Le guide hanno mostrato gli elementi decorativi in cotto e, al piano superiore, sul lato meridionale, il loggiato e i frammenti di una decorazione pittorica. Poi la cappella di San Salvatore, di impianto rinascimentale e con un articolato sistema architettonico di copertura con volte a botte e con la luce che si concentra sulle decorazioni che rivestono le pareti. Straordinari gli affreschi cinquecenteschi, attribuiti a Bernardino Lanzani e ai suoi collaboratori.

Alla settecentesca residenza di campagna di Torre d’Isola la fila di persone, pazientemente in coda, verso le 15,30 di ieri raggiungeva i parcheggi: 3mila presenze a fine giornata. I visitatori nella villa hanno potuto ammirare gli ampi spazi al pianterreno, come la “sala del Marchesone”, la “sala del camino”, la sala da pranzo, con i soffitti a cassettoni dipinti e i preziosi lampadari in alabastro. Sono state aperte quattro sale, una delle quali a pianta circolare e due decorate con affreschi originali. E si è potuto accedere al grande parco per poi raggiungere il cascinale che si trova lì vicino e la chiesetta dedicata alla Madonna della Neve.