Il sole di Alfedena
In questi primi dieci anni di collaborazione, con Velux, abbiamo insistito su un concetto semplice, declinandolo nel tempo in varie forme: la valorizzazione della luce naturale. Se ci pensate è l’uovo di Colombo. Il sole è lì, pronto per l’uso. Sfruttarlo al meglio, farlo entrare nei luoghi chiusi in cui trascorriamo gran parte della nostra vita (casa, scuola, ufficio, ecc.), è viceversa cosa non scontata. Dal momento della progettazione alla realizzazione ultima di un edificio, infatti, a mancare sono spesso cultura ed attenzione. Ci sono leggi, standard minimi da rispettare, ma poi nella realtà non è quasi mai così. E non solo nei vecchi edifici, anche in quelli di ultima generazione.
Per questo, nel nostro piccolo, ci stiamo provando: allegati ai regolamenti urbanistici dedicati alla luce naturale, corsi di formazione, webinar per i tecnici degli enti locali. E adesso una scuola. Un primo spazio che possa assolvere al compito di un modello da replicare su larga scala, potenzialmente in tutte le scuole di ogni ordine e grado dei 150 comuni virtuosi italiani.
Ieri è stata inaugurata la nuova scuola primaria di Alfedena, borgo abruzzese in provincia dell’Aquila. Abbiamo scelto una scuola piccola, in un comune di ottocento anime a 70 km dal casello autostradale più vicino. Un paese bellissimo, incastonato tra montagne piene di alberi sotto a un cielo di stelle che ci siamo attardati ad ammirare la sera prima dell’inaugurazione. Stare qui, ai margini di una società che chiede di essere profondamente ripensata negli stili di vita e nella cura del creato, ha un significato politico importante. Dai paesi occorre ripartire, da questi progetti illuminati si può provare a condizionare l’agenda politica dei prossimi governi. Una scuola che sfrutta la luce naturale, tra le altre cose, è una scuola che consuma e spreca meno energia e favorisce un maggior ricambio di aria con la ventilazione naturale.
“Una corretta illuminazione naturale può portare enormi benefici per lo svolgimento di qualsiasi attività – sostiene l’architetto Giulio Camiz di Velux, il progettista che ha seguito il progetto che ha previsto la donazione di finestre per alcune aule della scuola -. In un’aula scolastica in particolare per bambini di piccola età la luce naturale è ancora più importante perché li coglie in un momento dello sviluppo cognitivo particolarmente delicato. Il sole garantisce una condizione nella quale l’apprendimento, il gioco, lo studio e anche la socializzazione avvengono in modo ottimale”.
Alla cerimonia erano presenti la Preside dell’Istituto Comprensivo Castel di Sangro Nadia Morena, il sindaco di Alfedena Luigi Milano e il vice sindaco Paolo Monacelli, la coordinatrice regionale dei Comuni Virtuosi, Erika Iacobucci, oltre al responsabile relazioni esterne di Velux, Serafino Ruperto.
Nelle prossime settimane rilasceremo un video racconto del progetto, che servirà per far conoscere questa esperienza ai sindaci e ai tecnici dei nostri comuni, con l’obiettivo di portare il sole in tutti gli edifici pubblici che gli enti locali amministrano per conto dei propri cittadini.