Foiano di Val Fortone

Foiano di Val Fortore

L’intera area che ospita Foiano di Val Fortore prende il nome dall’omonimo fiume Fortore, che fa da confine naturale fra le Regioni Campania, Molise e Puglia.

Riguardo al nome Foiano, vi sono fonti storiche che ne spiegano l’origine facendola derivare dal nome latino di persona “Flavius”, con l’aggiunta del suffisso “anus” per indicare appartenenza, sempre in riferimento al fiume Fortore; altre, che lo individuano come derivazione di “Forum Jani” anche se la prima attestazione onomastica è “Fuganum” che fa pensare ad un “praedium Fuganum” dei Romani.

Cosa certa è la risalenza all’epoca antecedente a quella normanna dei primi cenni storici su Foiano che, insieme al territorio in cui si radica, deve essere stato interessato da popoli e culture diverse: Greci, Etruschi, Sanniti, Romani, Goti, Bizantini, Longobardi.

In particolare, in età normanna, Foiano fu feudo del Drago; sotto la dominazione angioina, invece, fu nel possesso della Badia di S. Maria del Gualdo Mazzocca e passò successivamente ai De Capitanei di Novara; quindi alla Badia di San Bartolomeo in Galdo. Eretta con questa in Commenda, passò successivamente a parecchi Cardinali, quindi, tornata feudo, ai Guevara di Bovino, ai Carafa, ai Gonzaga, agli Spinelli di Buonalbergo ed ai Caracciolo.

Nel 1607 passò sotto la giurisdizione civile e penale dei Gesuiti di Benevento, che la tennero fino alla loro abolizione (1773). Oggi Foiano di Val Fortore conta circa 1325 abitanti; il paese è stato completamente ricostruito a seguito anche dei terremoti del 1962 e del 1980; della sua storia resta la chiesa della Madonna della Libera, la Chiesa madre del SS. Rosario ed il campanile della vecchia Chiesa S. Pietro, strutture più volte ricostruite.

I tratturi della transumanza

Per un’area dove l’allevamento del bestiame, soprattutto di pecore, ha rappresentato fin dall’antichità la principale risorsa economica, i tratturi hanno svolto una funzione vitale ed oltre che indispensabili vie di comunicazione, essi furono portatori di sviluppo, perché favorirono il sorgere di insediamenti abitativi lungo i loro percorsi.

La Valle del Fortore era lambita da due tratturi, dei quali uno (Castel di Sangro-Lucera) passava sotto Volturara, e l’altro (Pescasseroli-Candela) passava a ridosso di Circello e San Marco dei Cavoti, poi nei pressi di Castelfranco in Miscano.

Il tratturello “Volturara – San Bartolomeo – Roseto – Castelfranco” collegava i due tratturi, attraversando la Valfortore. Oggi, non restano che poche centinaia di chilometri della rete viaria della pastorizia che, fino agli anni Sessanta circa, veniva adoperata per lo spostamento stagionale delle greggi.

Con leggi del 1976 e del 1980, quello che resta dei tratturi della transumanza è stato sottoposto alla stessa disciplina che tutela i beni monumentali, in considerazione del loro alto valore storico- culturale.

Giovanni Eremita ed il suo Monastero

Il 24 giugno la comunità foianese, con una grande festa, si stringe intorno a San Giovanni Eremita (Tufara 1084 – Foiano di Val Fortore 1170), protettore del paese. Le celebrazioni in suo onore si svolgono nella chiesetta sorta sulle antiche rovine dell’antico monastero di Santa Maria de Gualdo Mazzocca, a sua volta eretto sulle rovine di un tempio pagano dedicato a Polluce. La costruzione di tale monastero fu autorizzata nel 1156 da Papa Adriano IV, tuttavia, nel 1456 vi fu un violento terremoto e nel 1630 un incendio ne determinò la completa distruzione. Sui resti dell’insigne monastero, fu edificata una cappella consacrata dall’Arcivescovo Orsini di Benevento nel 1716. Il Santo Foianese fu fondatore e primo priore del monastero di Santa Maria de Gualdo Mazzocca (il nome si riferisce alla devozione per la Madonna, alla località ai margini del bosco ove esso sorgeva, e al feudatario cui appartenevano i beni confinanti col monastero al quale poi saranno donati), da dove si diramarono i principi attivi del monachesimo in favore degli emarginati e degli oppressi dalla società feudale.

Egli fu un penitente eremita votato alla preghiera e alla meditazione, ma anche una mente creativa e un operatore incessante di carità: offrì, insieme al sostegno spirituale, anche quello materiale attraverso una concreta azione di civilizzazione e di valorizzazione della persona umana. L’obiettivo del monastero e dell’opera di San Giovanni Eremita, insieme all’apostolato religioso e alla elevazione a Dio, furono proprio il riscatto della persona umana e la concretizzazione dei diritti riconosciuti negli Statuti concessi alle comunità comprese nella propria giurisdizione.

In località Mazzocca di Foiano di Val Fortore, sorge un monumento con scultura che ricorda la figura di questo importante Santo, a giusta ragione considerato quale “capostipite della civiltà del Fortore” (Donato Castellucci). Lo eresse l’Amministrazione Comunale nel 1998, su realizzazione dell’architetto G. Castellucci e dello scultore A. Fagioli.

Feste e tradizioni popolari

I falò di Sant’Antuon (17 gennaio)

La notte del 17 gennaio, a Foiano di Val Fortore si celebrano i fuochi dedicati a Sant’Antónó (Sant’Antonio Abate). In paese, in vari punti, il vicinato organizza dei grandi falò, soprattutto per opera dei ragazzi che accumulano già dal pomeriggio – o addirittura dal giorno precedente – fascine e legna, per avere il fuoco più alto. Intorno ai falò poi, ci si riunisce chiacchierando, divertendosi e mangiando. Sotto la brace dei fuochi, oggi si arrostiscono profumate salsicce.

La Perdonanza (12 luglio)

Il 12 luglio del 1712, l’arcivescovo di Benevento Vincenzo M. Orsini consacrava la chiesetta di San Giovanni sorta sulle rovine dell’incendio del 1630. A ricordo di tale avvenimento è rimasta in questo giorno la festa così detta della Perdonanza in cui il popolo si recava alla chiesa di Mazzocca con un’intenzione più spirituale, questa volta, cioè di confessarsi e comunicarsi, e così guadagnare speciali indulgenze. Oggi rappresenta una giornata di festa che raccoglie tutti i cittadini del comprensorio.

La festa del SS. Rosario (1° domenica di ottobre)

La 1° domenica di ottobre del 1575 venne aperta al pubblico la prima chiesa dedicata alla Madonna del Rosario. In occasione di questa ricorrenza si tiene una festa nel paese in cui il busto di San Giovanni, portato il 24 giugno nella chiesa di San Giovanni a Mazzocca, ritorna nuovamente con una processione in paese. È tradizione accompagnare questo ritorno con una fiaccolata.

Fiera del Beato Giovanni (14 novembre)

Nella ricorrenza del 14 novembre 1170, giorno della morte di San Giovanni Eremita, si tiene a Foiano la così detta Fiera del Beato Giovanni. Un tempo una delle più grandi fiere della val Fortore, specialmente di animali, oggi si è notevolmente ridotta, restando comunque un appuntamento fisso nel panorama della devozione del popolo foianese a San Giovanni.

Festa del patrono San Giovanni Eremita (23, 24 e 25 Giugno)

La festa in onore del santo patrono si tiene il 23, 24 e 25 giugno. Un comitato civico organizza tre giorni di festa in onore del santo patrono. Per 2 giorni (23 e 24) una banda musicale suona per le strade del paese. Il 24, in processione, vengono portate a san Giovanni a Mazzocca le statue della madonna della Libera e il busto del Santo Patrono. Un percorso di oltre 6 Km lungo il tratturo detto di San Giovanni, da inizio ad una processione verso le sette del mattino e giungendo alle 10 in località Mazzocca, sede questa di una grandissima fiera. Ricorre la solenne messa con tantissimi devoti. Nell’occasione si assiste anche al posizionamento della verga nel terreno, un omaggio floreale che viene preparato ogni anno, lungo oltre 10 metri e portato in spalla dal paese al Mazzocca da un gruppo di devoti. Nel pomeriggio, nelle strade di Foiano di Val Fortore si assiste al Vespro, decine di cavalli accompagnati dalla banda musicale attraversano le vie del paese lanciando confetti. In questa occasione si distribuiscono anche le “Lune di San Giovanni”, disegni di pasta raffiguranti lune in ricordo della vittoria di Lepanto ottenuta dai cattolici contro i musulmani il 7 ottobre del 1571. La festa continua la sera e si chiude con i caratteristici fuochi pirotecnici, per continuare il giorno dopo.

Festa dell’Emigrante (8/15 agosto)

Per una settimana si festeggia con diverse manifestazioni gli emigranti che ritornano per le ferie nel loro paese di origine. Manifestazioni musicali, sportive e culturali mantengono animato Foiano per un’intera settimana. Ad allietare ulteriormente l’ambiente vi sono anche serate gastronomiche con prodotti locali, come granturco, pizza di patate, cavatelli e carni provenienti da allevamenti locali.

Altre manifestazioni religiose

Altre manifestazioni importanti nello scenario religioso locale sono la festa della Madonna della Libera (2 luglio) la ricorrenza della Madonna del Carmine (16 Luglio) e la festa di Santo Donato (7 agosto).

Punti architettonici di principale interesse

CHIESA DI SAN GIOVANNI A MAZZOCCA: la Chiesa di San Giovanni, situata a circa cinque chilometri da Foiano in Contrada San Giovanni a Mazzocca, o Cappella, come viene comunemente chiamata a Foiano, fu costruita agli inizi del XVIII secolo, su parte dei ruderi dell’antico e potente Monastero benedettino di Santa Maria de Gualdo.

Oggi l’edificio, dopo restauri e ristrutturazioni, mostra architetture moderne. La facciata conserva un portale in pietra, di stile neoclassico, con due colonne di reimpiego. All’interno si trova qualche pregevole arredo sacro; una lapide commemorativa riferisce che il Cardinale Vincenzo Maria Orsini, il 22 luglio 1716, giunse a Mazzocca e consacrò la Cappella, dedicandola alla Beata Vergine e al Beato Giovanni Eremita, in ricordo del Monastero S. Maria de Gualdo Mazzocca e del suo fondatore.

La Chiesa, dunque, edificata sul luogo dove il Santo Patrono di Foiano morì e fu santificato, costituisce un importante punto di riferimento per la venerazione nel Fortore di San Giovanni Eremita.

Nel 2014 la Chiesa dedicata a San Giovanni Eremita è stata eretta a Santuario Diocesano.

CHIESA DELLA MADONNA DEL ROSARIO: si tratta del principale edificio di culto del centro di Foiano di Val Fortore, ove è possibile visitare una serie di interessanti opere artistiche custodite nelle sue tre navate (altari, statue, arredi sacri, dipinti). La facciata è monumentale: essa presenta portali in pietra, tra paraste e motivi decorativi in stucco, che delineano una fascia trabeata e volute neoclassiche.

IL CENTRO STORICO: I PORTALI E LA TORRE CAMPANARIA. Tra le dirute unità abitative in pietrame e tufo del nucleo urbano antico, si possono ancora ammirare semplici portali in pietra otto-novecenteschi.

Ci si imbatte, inoltre, nell’alta torre campanaria con strutture in pietrame e laterizi, la cui cella è aperta da finestroni archivoltati e loggetta superiore. Tale campanile risale al 1700 circa.

Gallery

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Indirizzo
Via Nazionale,1

Provincia
BN

CAP
82020

Referente
Giuseppe Antonio Ruggiero, sindaco

Telefono
0824.966004

Sito web
https://comune.foianodivalfortore.bn.it/new/index.php

Email
comune.foianovf@asmepec.it