Basta amianto

Consegnate ieri al ministro dell’Ambiente Sergio Costa dai promotori, le oltre 55 mila firme di #BastaAmianto. La petizione che chiede di ripristinare lo strumento più efficace che sia mai stato attivato per consentire la bonifica di tetti e coperture in amianto: cioè quello di legare un extra-incentivo per la bonifica della copertura, agli incentivi dedicati a chi produce energia pulita attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici.

Grazie a questo strumento sono stati bonificati oltre 20 milioni di metri quadri di coperture in meno di due anni, realizzando centrali fotovoltaiche diffuse per più di 2.000 MW di potenza. Per contro la soppressione di questo incentivo ha causato un sostanziale blocco delle bonifiche. Ecco perché è importante ripristinare questa misura davvero efficace, che . La via più diretta per il ripristino di questo incentivo sarebbe inserirlo, per tutte le taglie di impianti fotovoltaici, nel nuovo decreto di incentivazione delle fonti rinnovabili elettriche (FER), che dovrebbe arrivare in settembre.

Come ha osservato la promotrice della petizione Annalisa Corrado, infatti, l’extra-incentivo è uno strumento efficace e di buon senso, che gli operatori del settore chiedono da anni.

Il presidente del Coordinamento Free (che racchiude 27 associazioni delle rinnovabili e dell’efficienza energetica) Giovanni Battista Zorzoli ha ricordato che già nel 2013 si fecero promotori per il rilancio di questo incentivo contro l’amianto e a favore delle rinnovabili, e che in soli due anni si sono prodotti due gigawatt di energia dal fotovoltaico pari al 10% della potenza attuale.

Sulla stessa lunghezza d’onda la deputata LeU Rossella Muroni, che ricordando la natura bipartisan dell’iniziativa ha sottolineato come #BastaAmianto sia stata promossa da una coalizione ampia di associazioni e personalità dell’ambientalismo italiano e ha evidenziato che togliere l’amianto dai tetti a favore dei pannelli fotovoltaici “è una misura win win, a vantaggio di tutti”.

Purtroppo si parla di questi temi solo dopo determinati eventi – ha sottolineato Ciafani – si creano dei picchi emotivi e poi l’attenzione scende nuovamente. Il problema invece è di tutti, ovunque esistono microdiscariche pericolosissime”.

Sulla misura e sulla questione irrisolta dell’amianto il Ministro ha confermato la sua attenzione e sensibilità e insieme al presidente della Commissione Industria del Senato Girotto hanno annunciato che l’extra-incentivo verrà ripristinato nel decreto rinnovabili.

Nel nuovo decreto sulle fonti di energie rinnovabili (Fer), a settembre, sarà inserita “una premialità”, per chi sostituisce i tetti di amianto con pannelli solari ha infatti affermato Girotto.

Una vittoria per la salute dei cittadini e dell’ambiente salutata con soddisfazione dell’ampia alleanza che ha portato avanti la petizione. Costa ha inoltre confermato che intende cambiare passo sulle bonifiche e che tal fine a settembre istituirà una cabina di regia presso il ministero dell’Ambiente che si occupi dei diversi aspetti della questione amianto, coordinando i vari enti a vario titolo competenti. Per accelerare su rilevazione della presenza di amianto, bonifiche, individuazione dei siti di trattamento in accordo con le Regioni, tutto con particolare attenzione alle scuole.

Nonostante sia passato più di un quarto di secolo dalla messa al bando dell’amianto nel nostro Paese si stima siano presenti ancora dalle 32 alle 40 milioni di tonnellate d’amianto, mentre sono 75.000 gli ettari di territorio in cui c’è una accertata contaminazione. E le morti legate all’esposizione a questo killer silenzioso sono tra le 3mila e le 6mila l’anno.

Oltre al vantaggio ambientale, avviare una nuova stagione di bonifiche ripristinando questo incentivo ridurrà anche i costi sanitari a carico della collettività e attiverà filiere economiche innovative e di qualità. Dall’edilizia all’industria fotovoltaica, passando per gli installatori di pannelli e addetti alla bonifica. Rilanciando questi settori nel segno della sostenibilità.

Articolo di Franco Brizzo, tratto da “La Stampa“.