La biosfera protetta
Firmato nella Reggia di Colorno (Parma) il protocollo di intesa tra una settantina di enti per la candidatura a patrimonio Unesco del tratto di fiume che scorre da Cremona fino al tratto casalasco – parmense. Presenti molti sindaci. Il progetto coinvolge cinque Province e 50 Comuni, appartenenti a due Regioni, Lombardia ed Emilia Romagna, per un tratto di 200 km di asta fluviale, 39 siti classificati come “Natura 2000”, 38 habitat di interesse comunitario e dieci affluenti. L’attività di coordinamento del progetto è affidata al Comune di San Daniele Po per il territorio di Cremona, al Comune di Colorno (PR) per il territorio di Parma, al Comune di Guastalla per il territorio di Reggio Emilia, al Comune di Motteggiana per il territorio di Mantova e al Comune di Piacenza.
La candidatura a Riserva della Biosfera MaB UNESCO è sostenuta, accanto alle località rivierasche, anche dall’Autorità di Bacino del Fiume Po, ente capofila della struttura di coordinamento, dall’Università degli Studi di Parma e da Legambiente. Ai due appuntamenti ha partecipato anche Philippe Pypaert dell’Ufficio UNESCO di Venezia, unitamente ai rappresentanti delle Riserve MaB già istituite nel bacino padano: il Delta, la “CollinaPo Torinese” e l’area del Monviso che comprende la Prima Valle del Po.
Il Programma MAB (Man and the Biosphere) è stato avviato dall’Unesco negli anni ’70 allo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca e capacity building, promuovere e dimostrare una relazione equilibrata fra la comunità umana e gli ecosistemi, creare siti privilegiati per la ricerca, la formazione e l’educazione ambientale, oltre che poli di sperimentazione di politiche mirate di sviluppo e pianificazione territoriale.
Il Programma ha già portato al riconoscimento, da parte dell’UNESCO, delle Riserve della Biosfera di altri territori lungo l’asta del Po: il Delta (riconoscimento nel 2015), le Collina Po torinese (riconoscimento nel 2016), l’area del Monviso comprendente la prima valle del Po (riconoscimento nel 2013) e l’Appennino Tosco Emiliano (2015). I passaggi necessari a formalizzare la candidatura ufficiale alla rappresentanza UNESCO in Italia devono essere completati entro il settembre 2017.