Fornovo Taro
Fornovo è una località incastonata tra la confluenza di due fiumi, il Taro e il Ceno, e tra due ‘mondi’: la pianura e l’Appennino. Un porta d’accesso e punto di collegamento tra nord sud Italia, tra la pianura e il mare. La sua peculiarità di luogo di transito e di scambio, che l’ha reso protagonista di molteplici vicende nel corso della storia, può essere semplificata, riassunta nelle due ‘anime’ del paese: il centro storico con il suo monumento più importante, la Pieve di Santa Maria Assunta, sosta obbligata per i pellegini che fin dal Medioevo affrontavano la salita verso Monte Bardone, e l’area della ‘Petrolifera’, la zona urbana che ospitava la raffineria ora dismessa, unita a quella di Vallezza a pochi chilometri dal paese, la miniera dove veniva estratto il petrolio.
Queste due anime, quella più antica e l’altra novecentesca, testimonianza dell’avanguardia tecnologica, sono i due dei punti di forza sui quali il paese intende progettare il suo futuro, nel rispetto dell’identità, dell’ambiente, dei luoghi. Il Cammino europeo della Via Francigena, del quale Fornovo è una tappa fondamentale, è ancora oggi molto frequentata da pellegrini di tutti i continenti: un passaggio inevitabile per raggiungere gli Appennini ed il Passo della Cisa. La Pieve fa da punto di accoglienza e offre architetture e pezzi importantissimi di scultura medievale: pagine di pietra che ancora oggi raccontano storie a chi li osserva. Il Cammino è un esempio concreto del modo di intendere lo sviluppo sostenibile e ‘lento’, rispettoso e globale, perché permette di essere sempre in contatto e in relazione con persone di tutte le nazionalità e culture, che intraprendono un lungo viaggio alla scoperta di luoghi e persone. Così come il progetto per il Parco Museo del Petrolio, a Vallezza, che parte dalla storia del petrolio italiano per trarre energie e idee e immaginare il futuro: un percorso dalla comunità all’Europa, attraverso la progettazione dello spazio pubblico.
Parlando di sostenibilità, Il territorio di Fornovo è compreso in tre diverse aree protette: ambienti naturali diversi fra loro e fruibili grazie a percorsi segnalati: Il Parco del Taro, il Parco Boschi di Carrega e la Riserva di Monte Prinzera, tutti riuniti da qualche anno nella gestione comuni dell’ente ‘Parchi del Ducato’.
Luoghi da visitare
PIEVE DI SANTA MARIA ASSUNTA
Lo sviluppo economico raggiunto dal paese nel VIII secolo portò alla costruzione di una pieve, già esistente nell’anno 854.Probabilmente l’edificio religioso sorse sulle rovine di un tempio dedicato a Mercurio, protettore dei commerci e dei viaggi. La pieve divenne un importante punto di sosta per i pellegrini diretti a Roma o verso la Terra Santa. La chiesa è costruita in arenaria grigia e presenta una facciata a capanna e un singolo portale. Molto particolare e famosa è la lastra con la raffigurazione del martirio di S. Margherita, inserita nell’altare. Le lastre poste sulla facciata della chiesa (rappresentanti una l’inferno e le sue pene e l’altra due personaggi abbracciati e due profeti), le statue del vescovo (S. Moderanno) e del re (Liutprando) presenti nel muro che un tempo divideva la chiesa dal nartece, le colonnine dell’acquasantiera, la lastra di S. Margherita e i due telamoni posti su una delle lastre esterne sono opere di insieme unico, certamente un pulpito, databile tra fine XII secolo e inizio XIII.
CITERNA
Sorge sul corso medio del fiume Taro, in una zona ricca di sorgenti. Poco distante da questa località sorge una vasta area di interesse archeologico.
RESPICCIO
Un documento risalente al 1250 parla di una chiesa, con annesso ostello per viandanti, nel villaggio di Rivo Spitio. La piccola chiesa, dedicata a S. Maria Maddalena, conserva particolari dell’epoca romanica, in cui fu edificata, nonostante l’ampliamento seicentesco e i restauri settecenteschi.
PIANTONIA
Il centro di questa località sorge su un percorso alternativo della Via Francigena. La chiesa è dedicata a S. Michele, protettore proprio dei pellegrini, e conserva solo l’abside originaria.
NEVIANO DE’ ROSSI
Il borgo, posto fra i torrenti Baganza e Sporzana, fu sotto il dominio feudale dei Draghi e poi dei Rossi. Sul colle più alto del paese si trova la chiesa della Purificazione, dove all’interno si può trovare un dipinto dello Scaramuzza. Edificata probabilmente sui resti di una chiesa romanica, serviva ai viandanti provenienti da Vizzola e dalla Val Baganza. Poco distante si estende il campo petrolifero di Vallezza.
CAFRAGNA
Della zona di Cafragna non si hanno grandi notizie fino a quando non viene nominato da una pergamena l’oratorio di S. Basilide. Posto lungo una strada di grande passaggio, che era utilizzata non solo dai pellegrini diretti a Roma ma anche dagli abitanti della Val Baganza che si recavano al mercato di Fornovo, serviva come luogo di riposo prima dell’ultimo tratto verso Fornovo, più che come sede di funzioni religiose.
RICCO’
Il paese prende il nome dal luogo in cui è sorto.: “Riccò” deriva infatti da Cò del Rio, cioè testa del rio, punto in cui si immette nel Taro. Aveva un oratorio dedicato alla Vergine, ora sconsacrato. Il paese era già abitato n epoca romana: lo testimonia il ritrovamento delle fondamenta di una villa,posta a margine della strada provinciale.
VIZZOLA
Proseguendo da Collecchio e seguendo il percorso di crinale da Talignano, passando per Segalara, si arriva a Vizzola. Fin dal 1443 è ricordato uno xenodochio dedicato ai SS. Giacomo e Filippo con adiacente oratorio. L’attuale chiesa di S. Giovanni Battista contiene una tela del santo attribuita al Peroni. Adiacenti alla canonica vi sono una torre cinquecentesca e una corte. A Vizzola sorgono poi due importanti ville che dominano la Val Taro dalle colline: Villa Fadigati, 1746, e Villa Ugolotti, XVII secolo.
SIVIZZANO
Da come testimoniano alcuni scavi archeologici, già in età romana la Val Sporzana era molto frequentata. In età Medievale la Strada Romea mantiene lo stesso andamento, infatti nel centro di Sivizzano possiamo ancora ammirare il chiostro di un monastero benedettino dipendente dai monaci di S. Roberto de Ultra Montes. Poco distante vi era anche uno xenodochio, oggi inglobato nelle abitazioni della piazzetta centrale del paese.
Luoghi della natura
Il territorio di Fornovo Taro è compreso in tre diverse e affascinanti aree protette: RISERVA MONTE PRINZERA, PARCO DEL TARO e PARCO BOSCHI DI CARREGA.
Come arrivare
Fornovo è facilmente raggiungibile da Parma, in direzione di Collecchio, con la Statale 62 della Cisa, oppure da Fidenza e la Via Emilia, percorrendo la SS 35 attraverso Noceto e Medesano. Dalla Valle del Ceno si arriva con la SP 39. La Val Baganza comunica con Fornovo attraverso una bella strada panoramica, la SP 39, che percorre la Val Sporzana, oppure con la strada comunale che iniziando a San Vitale Baganza passa da Neviano Rossi per congiungersi con la SP 39. L’uscita autostradale di Fornovo sulla A15 Parma-La Spezia comunica con la A1 tramite lo svincolo di Parma Ovest.
Indirizzo
P.zza della Libertà, 6
Provincia
PR
CAP
43045
Referente
Emanuela Grenti, sindaca
Telefono
0525400611