Paderno Franciacorta
Paderno Franciacorta è il più piccolo comune della Franciacorta, sito all’esterno della cerchia morenica si estende su un territorio completamente pianeggiante e in leggerissima pendenza. Misura cinque chilometri quadrati e mezzo, ma riserva alla coltura agraria metà della superficie e più di un quarto alla coltivazione della vite. La presenza del verde e la discreta lontananza delle principali vie di comunicazione, riservano al centro abitato una particolare tranquillità, una scelta che ha avvantaggiato Paderno non solo nell’aspetto economico (fiorente anche nel settore industriale), ma anche in quello estetico ambientale.
Il toponimo “Paderno”, origine quasi certamente latina del nome “Paternus”, deriva dall’aggettivo “paterno”, che in epoca romana stava ad indicare i fondi derivanti dalle eredità. Sono proprio del periodo romano le tracce rinvenute recentemente nei pressi del sito castellare degli Oldofredi. Ed è dell’anno 1009 un documento che cita “Paterno” come sede di un ricetto edificato a difesa degli assalti degli Ungari, i quali compivano spesso in quel periodo e in quella zona scorrerie ed assedi. Il castello aveva anzitutto funzioni di ricovero per genti, animali e prodotti agricoli, soprattutto quando i barbari perpetravano i loro attacchi nel contado e nel paese, tanto facili da raggiungere perché della Franciacorta Paderno è sempre stato un centro in aperta campagna. Col passare dei secoli il ricetto trasformò via via la propria funzione in una più prettamente militare. Fu nel 1242 che il re Enzo di Gallura ne fece il centro di operazioni militari; nel 1326 fu addirittura devastato dalle armate di Azzone dei Visconti; nel 1428 venne conquistato dal Piccinino, in quel periodo in costante lotta col Gattamelata; nel 1512 conobbe uno dei suoi peggiori momenti: durante il cosiddetto “sacco di Brescia” apparecchiato dai Francesi guidati da Gastone di Foix, Paderno fu svaligiato e i suoi occupanti, sia militari che semplici contadini, furono uccisi a centinaia. In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Paderno Franciacorta con 717 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento VI di Ospitaletto, circondario I di Brescia, provincia di Brescia. Alla costituzione nel 1861 del Regno d’Italia, il comune aveva una popolazione residente di 998 abitanti (Censimento 1861). Il 10 Luglio 1862 la Prefettura di Brescia scrive al Comune di Paderno chiedendo di modificare il nome del paese. Infatti da circa un anno esiste il Regno d’Italia e vi sono diversi paesi del Regno a chiamarsi Paderno, creando confusione. Il 28 ottobre 1862 il Consiglio Comunale di Paderno decise quindi di cambiare nome al paese. Nei primi 50 anni dell’unità d’Italia Paderno attraversa ed è attraversata da diversi avvenimenti: la ferrovia, le fontane, la prima guerra mondiale, mentre assistiamo nello stesso periodo ad un aumento notevole della popolazione. Inoltre nel 1883 iniziarono i lavori per la costruzione della ferrovia che terminarono due anni dopo con l’inaugurazione ufficiale il 21 giugno 1885. Il tratto che univa Brescia con Iseo, via Paderno e Monterotondo misurava 23 chilometri. La prima variante importante colpisce proprio la stazione di Paderno in quanto da qui che si decide di rifare il tracciato per Iseo (quello attuale) con una pendenza più dolce (intorno all’1%) in previsione di trasporti con carichi molto pesanti.
Nel 1891 la popolazione di Paderno poté giovarsi del primo acquedotto pubblico dell’era industriale. Passano solo vent’anni e la Grande Guerra è alle porte. I treni avranno un ruolo determinante nel supporto alle truppe che combatteranno sul fronte dell’Adamello. I carri carichi di soldati, di armi, di viveri dopo essere transitati da Paderno e aver costeggiato il lago, percorreranno la Valle penetrando sin dentro il cuore della battaglia. Durante la prima guerra mondiale la popolazione di Paderno pagò un gravoso tributo di sangue: i trentuno caduti sono ricordati dal monumento, opera dello scultore bresciano Luigi Lanfranchi, eretto nel 1922 nella piazza antistante il castello.
Nella piazza di Paderno Franciacorta si erge maestoso l’antico castello medioevale (castello Oldofredi) che fu teatro di diverse battaglie, ad esempio contro gli Unni prima e contro i Visconti e Francesi poi, durante le quali venne parzialmente distrutto. Costruito nel X secolo per scampare alla feroci incursioni degli Ungari, questo castello ebbe una vita terribilmente movimentata lungo un arco di tempo di circa mezzo millennio: prima per le contese fra Guelfi e Ghibellini durante le quali vi pose il proprio campo anche re Enzo, figlio di Federico II, poi per le guerre fra Milano e Venezia ed infine il saccheggio e le sanguinose stragi inferte dai Francesi d’Aubigny nel 1512, anno del sacco di Brescia. Dopo oltre tre secoli di abbandono, il castello fu restaurato nel secolo scorso, ma in maniera scarsamente rispettosa dell’originaria struttura. Si è conclusa una recente fase di restauro che ha portato alla creazione di una piazza all’esterno dell’entrata principale del Castello ed alla ristrutturazione dell’ala sinistra dello stesso che ora ospita la biblioteca comunale Maestra Alfides Tessitori.
La cinquecentesca chiesa della Madonna del Castello è situata nell’antico recinto fortificato di Paderno Franciacorta, all’interno delle mura del castello. Anticipata da un piccolo sagrato rialzato ed intercluso sui lati laterali, la chiesa è inserita nella cortina muraria degli edifici circostanti. Presenta una struttura semplice a capanna, con facciata suddivisa in due registri, di cui quello inferiore dotato di tre porte, con quella centrale maggiore, mentre il registro superiore presenta una finestra centrale lunettata. All’interno la chiesa presenta navata unica con copertura voltata a botte, la quale termina nel presbiterio quadrangolare, dotato di abside piana in cui sono inserite due piccole finestre laterali con al centro la soasa dell’altare maggiore. La chiesa è interamente affrescata, in particolar modo la volta e presente a fianco una piccola torre campanaria e la sacrestia. La chiesa custodisce un ‘immagine di una Madonna rappresentata a seno scoperto molto venerata dagli abitanti.
La chiesa parrocchiale, dedicata a San Pancrazio è opera dell’arch. G. Marchetti e venne costruita dal 1740 al 1790. L’interno è ricco di tele, decorazioni in stucco e affreschi del Teosa e di Pietro Scalvini. Le statue in pietra che ornano la facciata rappresentano San Pancrazio e San Gottardo che è anche il patrono del paese. Presso il cimitero si erge la chiesetta dedicata a San Gottardo, vescovo bavarese, con abside documentata dal 1449. La festa patronale si celebra il 4 Maggio.
Tra gli edifici signorili sono da segnalare i settecenteschi palazzo Guaineri già Martinengo Villagana, palazzo Sandrinelli ora sede municipale e palazzo Oldofredi. Tra gli eventi e feste caratteristiche per il Paese di Paderno da ricordare: La festa di San Gottardo (Prima domenica di Maggio), Festa degli Alpini (l’ultima domenica di giugno), Festa Crazy Cow (seconda domenica di luglio), Festa dello Sportivo (l’ultima domenica di luglio), Festa dell’Oratorio (la prima domenica di settembre).
Indirizzo
Via Toselli, 7
Provincia
BS
CAP
25050
Referente
Nicola Vianelli, sindaco
Telefono
0306853911