Fermare il cemento si può
Con queste sentenze si chiude al TAR il capitolo più doloroso e faticoso della mia vita da amministratrice pubblica.
Abbiamo fatto il nostro dovere e abbiamo agito esclusivamente nell’interesse pubblico e per il bene comune.
Vedere le nostre ragioni accolte e confermate dai giudici amministrativi è motivo di enorme commozione.
Questa esperienza ha rappresentato uno spartiacque, nulla è più stato come prima: nei rapporti umani come nei rapporti politici dentro il mio ex partito.
Rispetto a questa lotta che mi ha tolto il sonno ed ha spezzato l’illusione – forse ingenua ma certamente autentica – che i valori predicati venissero anche praticati, ho imparato sulla mia pelle, che la differenza la fanno sempre le persone.
C’è un prima e un dopo, nella mia vita, rispetto a questa esperienza.
Tutti gli amministratori pubblici, quando devono decidere, sono soli.
Ho imparato a farci i conti con questa solitudine, ho provato a trasformarla in coraggio.
Sono rimasta delusa e amareggiata da una parte di politica che per me era un riferimento. Fu un amaro risveglio: io li ho visti tutti alla prova dei fatti, a me non possono raccontarla.
In quei mesi difficili e concitati, si sono sedute al mio tavolo alcune persone che per me rappresentavano un riferimento, un esempio, un modello. Si sedettero per dirimi di anteporre l’interesse economico privato a quello della mia terra e della legalità, mi guardarono negli occhi con aria di sfida e di insofferenza verso qualcuno che stava semplicemente facendo il proprio dovere.
Non dimenticherò mai la delusione umana profondissima, lo scoramento che ne conseguì.
Scene impresse a fuoco nella memoria.
Con il senno di poi li ringrazio, perché mi hanno permesso di scoprire una forza, una tenacia ed una ostinazione che altrimenti non avrei mai sperimentato.
Però accanto a questo, ho avuto persone di spessore che non hanno mai fatto mancare sostegno e vicinanza, le parole giuste nei momenti più difficili.
Persone che erano al mio fianco quel 12 febbraio 2015, che hanno scelto di stare dalla parte di una giovane sindaca di provincia che stava affrontando una sfida di una tale complessità e grandezza che molti amministratori hanno la fortuna di non dover affrontare.
L’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi, (che io non avevo mai sostenuto alle primarie e che non conoscevo) mi telefonò per capire cosa stesse accadendo. Dopo la nostra telefonata, senza esitazione, prese posizione e dichiarò di essere al mio fianco, “a testa alta e senza paura”. Fino a quel momento- a parte qualche eccezione – ero isolata.
Nei giorni più burrascosi, Bonaccini e Donini, c’erano.
De Maria aprì una riflessione sull’indipendenza della politica che apprezzai molto.
Anche Licciardello, Paruolo, la Santi Casali: su alcuni temi etici abbiamo avuto posizioni diverse ma loro e una parte della comunità del PD di San Lazzaro, hanno lottato con me. Non dimentico chi remava contro, ma ricordo con più forza chi c’è stato.
Di questa esperienza mi porto dentro molte nuove passioni e consapevolezze.
L’urbanistica è entrata nella mia vita come un uragano: ho studiato, ricercato, approfondito e me ne sono innamorata. Ho capito che un bravo amministratore non è solo quello che sa dire no, ma quello che indica il “come”: come possiamo fare rigenerazione urbana incentivando le imprese e il lavoro, tutelando l’ambiente. Lo studio costante mi permette di provarci ogni giorno: ogni giorno cerco di trovare il “come”. Oggi mi rendo conto che questa vicenda non ha cambiato solo la mia, di vita, ma anche quella di tutti gli amministratori e cittadini Emiliano romagnoli che oggi hanno a disposizione una legge urbanistica migliore. Il tema del consumo di suolo, prima di questa vicenda, non era stato ancora affrontato seriamente, in modo sistemico. Devo dire grazie a Donini e a Bonaccini per avermi sostenuta e per avere investito in una legge urbanistica, certo perfettibile ma efficace.
Più di tutto però ho maturato una volontà di ferro sul ruolo della politica e sulla necessità di essere di esempio positivo per i più giovani: per tutti i ragazzi di buona volontà, per tutti gli amministratori che mi chiederanno aiuto in un momento difficile, io voglio sempre essere tra quelli che li sosterranno, mai tra quelli che li deluderanno.
Isabella Conti, sindaca di San Lazzaro di Savena