Geografia commossa dell’Italia interna

Il Festival della Lentezza si avvicina (dal 16 al 18 giugno nella Reggia Ducale di Colorno – PR, con un’anteprima il 15). Il tema che è stato scelto per questa terza edizione è il cammino. Nella rete dei comuni virtuosi insistono moltissimi comuni e borghi nelle zone interne del Paese. Per questo abbiamo pensato di costruire una sorta di programma ombra che, a fianco di quello ufficiale, consentirà alle amministrazioni presenti (e a tutti i cittadini interessati), di approfondire un tema solo apparentemente tecnico e particolare, ma che in fondo riguarda molti di noi. Che in quelle terre viviamo o soggiorniamo.

PREMESSA

Con l’edizione 2017 del Festival della Lentezza abbiamo deciso di “sfruttare” l’occasione della festa nazionale dei comuni virtuosi per affiancare al programma culturale della manifestazione aperta a tutti (www.lentezza.org), un programma specifico per i rappresentanti dei comuni soci e per alcune realtà associative e imprenditoriali.

Vuole essere questa un’occasione in più di contaminazione e arricchimento reciproco, a partire dai contenuti che andremo ad affrontare, che pensiamo possano essere un concreto strumento di crescita per le comunità locali.

DI COSA PARLEREMO

Molti dei nostri comuni soci insistono nelle cosiddette aree interne. Le Aree Interne rappresentano una parte ampia del Paese – circa tre quinti del territorio e poco meno di un quarto della popolazione – assai diversificate al proprio interno, distanti da grandi centri di agglomerazione e di servizio e con traiettorie di sviluppo instabili, ma tuttavia dotate di risorse che mancano alle aree centrali, con problemi demografici ma anche fortemente policentriche e con forte potenziale di attrazione.

L’Italia, nel suo Piano Nazionale di Riforma (PNR), ha adottato una Strategia per contrastare la caduta demografica e rilanciare lo sviluppo e i servizi di queste aree, attraverso fondi ordinari della Legge di Stabilità e i fondi comunitari.

Per approfondire: http://bit.ly/2mXUBgG.

L’idea è quella di incrociare questo al tema delle cooperative di comunità, le cui prime sperimentazioni in giro per il Paese coincidono molto spesso con le aree di cui sopra.

La cooperazione di comunità è un fenomeno economico e, soprattutto, un fenomeno di sviluppo locale e di economia civile, di sviluppo sociale e di promozione di identità e valori, di modello di promozione di lavoro e di lavoro per le nuove generazioni.

La cooperazione di comunità è esperienza di passione verso un territorio che è insieme cultura, tecnica e intraprendenza di chi, da una situazione di svantaggio sociale e territoriale, è riuscito a ridare identità e lavoro; è la tecnica di chi ha saputo rilanciare tradizioni, strumenti, servizi e attività in chiave virtuosa per “ricostruire” percorsi economici; ed è cultura l’aver trovato il coraggio di promuovere una comunità valorizzandone la storia e le radici, le origini e le tipicità, con la responsabilità di perseguire il bene comune.

Per approfondire: http://bit.ly/2mFqB97.

CON CHI NE PARLEREMO E COME

Sabato 17 giugno – Sala consiliare Municipio di Colorno

Ore 10.00 – La teoria applicata alla pratica

Saluti istituzionali e introduzione a cura di:

Michela Canova – Sindaco di Colorno

Bengasi Battisti – Presidente Associazione Comuni Virtuosi

Moderati dal giornalista e scrittore Giorgio Boatti ne parleranno con noi:

Giovanni Carrosio – Gruppo di Supporto alla Strategia Nazionale Aree Interne

Sonia Chellini – Vice Presidente Slow Food

Paolo Scaramuccia – Legacoop

Ore 12.30 – Pausa pranzo

Ore 14.30 – La pratica applicata alla teoria

Lino Gentile – Sindaco del Comune di Castel del Giudice (IS)

Agata Cleri – Rete Appennino

Ore 16.00 – Dialogo aperto

Un confronto tra i partecipanti e i relatori al fine di individuare possibili sviluppi progettuali tra comuni e territori.

Ore 18.30 – Conclusioni

Bengasi Battisti e Giorgio Boatti tireranno le somme della giornata formativa.