Il governo Trump snobba la COP23. Ma gli USA ci sono lo stesso
Dal nostro inviato alla COP23, Emilio D’Alessio
Per la prima volta, dopo molti anni, gli Stati Uniti non hanno un padiglione alla conferenza annuale sul clima delle Nazioni Unite. Niente US Pavilion alla COP23. Lo stand era storicamente uno dei più frequentati, con molti eventi anche di alto livello scientifico gestiti dalla NASA. La scelta del governo americano è certamente conseguente alla decisione di Donald Trump di uscire dall’Accordo di Parigi, a cui aderiscono tutte le nazioni del pianeta meno Stati Uniti e Siria. C’è ovviamente una delegazione ufficiale che segue i negoziati guidata dal Sottosegretario di Stato Thomas Shannon, composta da una cinquantina di persone. Molte meno che nelle precedenti edizioni.
Sono invece centinaia i delegati americani presenti come osservatori. Tra questi spicca il gruppo America’s Pledge on Climate Change, l’iniziativa lanciata dal governatore della California Jerry Brown e dall’ex sindaco di New York Michael Bloomberg per ribadire il sostegno degli stati, delle città e del settore privato all’accordo di Parigi. Il 1 giugno 2017 Donald Trump ha annunciato l’uscita degli USA dall’Accordo di Parigi. Poche ore dopo Michael Bloomberg commentava: “L’America non se ne va dall’Accordo di Parigi, anzi andremo avanti” aggiungendo di avere destinato 15 milioni di dollari della Fondazione Bloomberg al UNFCCC, l’organo tecnico delle Nazioni Unite che si occupa di cambiamenti climatici. In pratica la stessa somma con la quale gli Stati Uniti contribuivano alla Convenzione Quadro dell’ONU.
Michael Bloomberg secondo Forbes è l’ottavo uomo più ricco del mondo e vale 47.8 miliardi di dollari. Il suo impegno sulla causa del clima è iniziato durante il suo mandato di sindaco di New York (2001-2013). Il 31 gennaio 2014 Ban Ki-moon ha nominato Bloomberg “Inviato Speciale per le Città e il Clima” delle Nazioni Unite.
A Bonn il governo degli Stati Uniti non ha un padiglione, ma l’America che sostiene la lotta ai cambiamenti climatici ha organizzato lo U.S. Climate Action Center dove docenti universitari, sindaci, governatori e capitani di industria hanno programmato una serie di eventi per tutta la durata della COP23. Sabato 11 Bloomberg e Brown presenteranno il rapporto di America’s Pledge, che descrive nel dettaglio le azioni che gli stati, le città e le imprese americane stanno portando avanti per mantenere gli impegni dell’Accordo di Parigi. Con loro ci saranno il sindaco di Pittsburgh Bill Peduto e la vicepresidente di Walmart Laura Phillips.
Emilio D’Alessio, architetto ed esperto di sviluppo sostenibile, è stato fondatore e presidente della rete delle Agende 21 Italiane. Attualmente è portavoce del Gruppo 21, il think tank delle Agende 21, e fa parte della Commissione Mediterranea Sviluppo Sostenibile di UNEP. Segue le conferenze ONU sul Clima dalla COP13 del 2007, nella delegazione delle Autorità Locali.