Una questione di hardware

Pubblichiamo una bella riflessione di Irene Paderno, dal comune virtuoso di Chiari (BS).

Facciamo un esempio concreto, un progetto realizzato. Parliamo di un contenitore e, soprattutto, di contenuti che hanno tras-formato questo contenitore.

Guardiamo con occhio attento a quello che un luogo come l’ex Paolo Pini rappresenta. Per anni ospedale psichiatrico (fino al 1999) nella periferia di Milano, oggi importante realtà territoriale, ambientale e progettuale che si estende su una superficie di quasi 300.000 mq.

Il carattere multidisciplinare che i progetti di riconversione del Paolo Pini hanno maturato in questi anni ha portato a risultati tangibili di inclusione sociale e di sviluppo locale.

In particolare la combinazione di progetti culturali, partecipativi, riabilitativi e aggregativi (libero orto, atelier di pittura, laboratori di teatro, attività sportive, spettacoli per bambini) con progetti di impresa sociale orientati all’implementazione di esercizi pubblici (bar, ristorante, catering, ostello, teatro, festival) ha creato interessanti elementi di rigenerazione urbana.

Cosa ha permesso questa rigenerazione urbana e, dunque, rigenerazione umana?

Un coordinamento progettuale forte, l’articolazione di competenze, una volontà politica e amministrativa importanti, politiche di rigenerazione urbana e di trasformazione dell’area (hardware) unite a politiche di comunità (software) hanno permesso che tutto questo si realizzasse.

Si è agito certamente sull’hardware (i “contenitori” cioè gli immobili) ma anche sul software (i “contenuti”, come ad esempio le politiche culturali e di comunità).

Si è agito nell’ambito di progetti politici che prevedevano interventi nel breve periodo; con lo scopo, però, di arrivare ad elaborare una visione di lungo periodo.

La politica ha lavorato in modo multidisciplinare, articolando le competenze di tutti e facendo sistema per ottimizzare le risorse esistenti, economiche e umane. Dunque la politica come regia -o sistema operativo- che si adopera per il bene comune.

Per Chiari (BS)? Oggi si hanno diverse realtà potenzialmente riconvertibili: l’area NK, la fabbrica dismessa su via Roccafranca, gli ex complessi produttivi Piceni e Faglia in via Tito Speri. E che dire del cosiddetto Museo della Città o di Villa Mazzotti?

«La forza dell’immaginazione è la forza di costruire il proprio futuro» ma il futuro, per realizzarsi, va progettato in tutto ciò che riguarda l’hardware, il software e il sistema operativo.

Irene Paderno