Il filo spinato che circonda la valle

Si è svolta nei giorni scorsi l’iniziativa promossa dall’Associazione Comuni Virtuosi e dal Comune di Rivalta: “Tav: una questione di tutti”. L’incontro si è svolto all’insegna della formazione sotto le vesti della Scuola di altra amministrazione: una giornata di riflessione e approfondimento su una delle opere pubbliche più discusse negli ultimi anni, la tratta ferroviaria Torino-Lione.

Grazie al supporto di tecnici che intorno all’opera studiano e riflettono da anni (dal fronte del SI’ all’opera, nonostante l’invito recapitato da parte dell’Associazione Comuni Virtuosi nessuno si è degnato nemmeno di rispondere un “non ci interessa, grazie!”), decine di persone e amministratori locali provenienti da tutta Italia hanno potuto toccare con mano il senso di questa cosiddetta grande opera, per poi poter visionare da vicino l’unico cantiere aperto al momento, quello che dovrebbe servire per scavare il tunnel ispettivo e propedeutico alla realizzazione del tratto di galleria di 57 km che collegherebbe l’Italia alla Francia.

A conclusione della giornata, dopo una mattinata trascorsa proprio a Rivalta di Torino, la delegazione di sindaci guidata dal Presidente dell’Associazione Bengasi Battisti, sindaco di Corchiano (VT), si è spostata nella sala consiliare del Comune simbolo della resistenza di valle Venaus, alla presenza del Sindaco Nilo Durbiano, del Presidente dell’Unione dei Sindaci Montani e Sindaco di Susa Sandro Plano, il Sindaco di Villarfocchiardo Emilio Chiaberto e Gianna De Masi assessore Rivalta di Torino.

Un incontro – commenta Bengasi Battisti – dal quale emerge con chiarezza che nella valle è sospeso il diritto delle istituzioni, delle donne e degli uomini a essere consultati prima di adottare progetti che compromettono le loro terre e le loro risorse.

L’esclusione della popolazione della Val Susa e dei suoi rappresentanti dalle decisioni relative alla nuova linea ferroviaria e il tentativo di trasformare l’opposizione all’opera in problema di ordine pubblico emerge con evidente chiarezza dalle testimonianze dei Sindaci.

Dopo questo incontro è evidente che il sinistro filo spinato che circonda l’area di cantiere presidiata da militari e polizia, non è solo un impedimento all’ingresso delle persone ma è soprattutto un impedimento all’ingresso delle idee e delle sensibilità. Porteremo il vostro appello e le vostre emozioni nei nostri Comuni perché abbiamo compreso bene che il TAV è un problema di tutti. A presto Comunità e Sindaci resistenti e coraggiosi che rappresentate un presidio di Democrazia“.