La giustizia non è a tempo

In Italia funziona così, quasi sempre. Lo schema è chiaro, reiterato all’infinito. Di fronte ad una tragedia (il più delle volte evitabile) ci si commuove, poi ci si indigna, ci si attiva per la solidarietà. Poi, si dimentica. Pubblichiamo di seguito un appello/ordine del giorno che invitiamo a portare in tutti i consigli comunali.

In condivisione con l’associazione Il Mondo che Vorrei O.N.L.U.S. familiari delle Vittime della strage ferroviaria di Viareggio del 29 Giugno 2009, i Sindaci e i rappresentanti dei Comuni presenti al Consiglio Comunale straordinario di Viareggio, tenuto in data 9 giugno 2016, sottoscrivono il seguente documento.

Ormai dal sette anni noi tutti aspettiamo la verità processuale.

Nel fare nostre le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica nell’incontro avuto il 24 settembre 2015 con i rappresentanti dell’Associazione “Il Mondo che Vorrei O.N.L.U.S.” “per Viareggio ci deve essere giustizia e verità e chi ha sbagliato dovrà essere condannato”, anche noi pretendiamo verità, giustizia e sicurezza.

Riteniamo:

  • disumano non ascoltare il perenne dolore dei familiari delle Vittime;
  • inammissibile non fare alcunché per il “NO alla prescrizione per Viareggio”;
  • inaccettabile non farsi carico, da parte di chi rappresenta le Istituzioni, delle indicazioni del capo dello Stato.

Intendiamo e vogliamo adoperarci, con tutte le forze e le energie, affinché:

  • i reati per il procedimento in corso non cadano in prescrizione;
  • ai manager e agli amministratori delegati di aziende pubbliche sia imposta per Statuto la rinuncia alla prescrizione.

E’ per noi immorale che, chi accusato di gravi responsabilità in un processo come quello di Viareggio, già alla 92^ udienza dal giorno dell’immane tragedia, abbia continuato a ricoprire ruoli apicali di responsabilità e gestione della cosa pubblica (da Moretti ad Elia, da Soprano a Margarita …).

Ne chiediamo, pertanto, le immediate dimissioni con sospensione dai loro incarichi pubblici e statali.

Come primi cittadini, in qualità di responsabili per la sicurezza e la salute dei nostri concittadini, nella giurisdizione di nostra competenza:

  • vogliamo essere messi a conoscenza della documentazione sulla valutazione del rischio del trasporto di merci pericolose su ferrovia, quale forma elementare di garanzia e prevenzione della sicurezza e della salute di ogni comunità.

A seguito del disastro ferroviario del 29 giugno 2009 e dalle testimonianze rese dai VV.F. del comando di Viareggio e vista la casualità con la quale è stato rilevata la sostanza trasportata in quella notte:

  • pretendiamo che i presìdi atti al pronto intervento, come Vigili del fuoco e Protezione civile, siano preventivamente informati ed avvisati su orari, tempi, modalità e materiali trasportati nella tratta ferroviaria del Comune di nostra competenza, a tutela ed a garanzia della sicurezza e della salute della nostra comunità.

Facciamo nostre le proposte-raccomandazioni che la Commissione della Direzione generale per le investigazioni ferroviarie del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha elaborato il 12 maggio 2012 e il 31 maggio 2013 a seguito del disastro ferroviario di Viareggio, pretendendo che queste proposte siano, assieme alle altre, istituite dalle Ferrovie come procedure obbligatorie per la necessaria prevenzione e protezione.

Riaffermiamo la reintegrazione immediata del ferroviere Riccardo Antonini, licenziato il 7 novembre 2011 per essere stato a fianco dei familiari delle 32 Vittime ed essersi messo a disposizione, gratuitamente, come loro consulente nella ricerca della verità e per garantire quella sicurezza che avrebbe evitato la strage ferroviaria del 29 giugno 2009. Essendo, tra l’altro, consapevoli e coscienti che il licenziamento di Riccardo Antonini è strettamente ed indissolubilmente legato alla tragica notte del 29 giugno 2009.