La miniera di Curno
Già nel 2016 il Comune di Curno aveva vinto il premio nazionale dell’Associazione Comuni Virtuosi nella categoria “Nuovi stili di vita”. Partendo dall’emergenza rifiuti e da una visione insostenibile, condizionata dallo spreco e dall’usa e getta, la scelta del Comune era stata quella di provare a invertire la rotta con l’apertura di un centro per il riuso, intitolato “La Miniera: chi cerca trova”. «L’attività del centro per il riutilizzo ha l’obiettivo di diminuire i rifiuti ingombranti e di allungare la vita degli oggetti. Un cambiamento culturale necessario», spiega il consigliere con delega allo Sviluppo sostenibile e alla Tutela del territorio e dell’ambiente, Perlita Serra. «Oltre alla valenza ambientale, il progetto ha una forte valenza sociale, perché consente l’inserimento lavorativo di persone con fragilità, integrandoli con l’attività dei volontari. La Miniera è diventata quindi un laboratorio di collaborazione e di cooperazione, che si arricchisce delle idee e degli apporti delle persone che vi lavorano». Di fatto, nel 2017 sono stati raccolti e hanno trovato nuova vita otto tonnellate di materiali, che rappresentano l’87 per cento del totale raccolto. Quindi, ai fini ambientali, è stato un lavoro molto soddisfacente, e oltre a questo c’è stato un grande coinvolgimento di volontari che ha consentito di avere un’ottima ricaduta anche dal punto di vista sociale. Quest’ultimo è un aspetto fondamentale del progetto, che mette in campo un’ottima sinergia tra scopi ambientali e quelli sociali. Gli scopi sociali sono la presenza di volontari e di forze lavoro per soggetti con fragilità. C’è inoltre il progetto di sostegno “Welcome, una casa per noi”, rivolto ai giovani adulti con disabilità e sovvenzionato grazie alle risorse economiche e ai risparmi energetici e ambientali ottenuti grazie al lavoro della Miniera.
Quindi, anche quest’anno, il Comune ha deciso di associarsi ai Comuni Virtuosi, «perché da associati si viene a conoscenza di progetti interessanti, in particolare quelli sull’ambiente, sui quali noi vorremmo iniziare a lavorare già dal prossimo anno per arrivare a una tariffa puntuale per la Tari – spiega il sindaco Luisa Gamba -. Questo è un percorso abbastanza complicato, per cui ci piacerebbe imparare da altri, che l’hanno già sperimentato, il modo migliore per realizzarlo nei tempi e nei modi ottimali, con l’obiettivo di pagare tutti di meno. Perché se ricicliamo bene e facciamo il nostro dovere, alla fine ovviamente ci guadagna l’intera comunità. Noi paghiamo solo sull’indifferenziata, mentre sullo smaltimento rifiuti differenziati, come la carta, il vetro e il metallo, realizziamo degli introiti, per cui ci viene restituita una parte dei costi della raccolta. Quindi differenziare bene è molto importante, e anche per questo abbiamo deciso di aderire».
La grande sfida del 2019 è quella del nuovo servizio di gestione dell’igiene ambientale. «Di fatto stiamo lavorando sull’ipotesi di un affidamento “in house”, anche se il tutto non è stato ancora definito perché stiamo valutando, insieme alla commissione ecologia, vizi e difetti nonché opportunità e inconvenienti di questa modalità – spiega Perlita Serra -. Sicuramente, per l’anno prossimo e per i prossimi anni, bisognerà lavorare moltissimo sull’educazione ambientale e sulla sensibilizzazione, perché i controlli che stiamo facendo con gli operatori e con la polizia locale riguardo alla corretta raccolta differenziata e all’utilizzo di compost, soprattutto per quanto riguarda la prima, lasciano molto a desiderare. Sono state comminate diverse sanzioni e stiamo ragionando con la polizia locale sulla possibilità di modificare anche il regolamento, per graduare differentemente gli importi delle stesse a seconda che i trasgressori siano il singolo proprietario di una villetta oppure un condominio. Attualmente le sanzioni sono dello stesso importo. Ci sarà sicuramente da riproporre il libretto sull’uso corretto della differenziazione e, soprattutto, dovremo anche introdurre nuovi elementi di differenziazione».
Riguardo alle tempistiche inerenti l’introduzione delle tariffa puntuale, la consigliera Serra specifica che «sarà una cosa graduale. Siccome già adesso riscontriamo che ci sono difficoltà nella differenziazione e siccome la tariffa puntuale impone di essere molto rigorosi, dobbiamo arrivarci gradualmente, altrimenti rischiamo di fare un massacro. Le persone vivono male queste imposizioni e bisogna tentare, con almeno un anno di transizione e di lavoro di informazione e formazione, di arrivare a trasmettere che quel che c’è nel sacco dell’indifferenziata, molto spesso, può essere messo altrove nella differenziata. Quindi bisogna ridurre drasticamente la prima, perché la tariffa puntuale non è altro che un contingentamento e una limitazione del sacco dell’indifferenziato. Su questo una commissione sta lavorando, facendo ragionamenti in merito alle opportunità e alla gradualità di questo progetto. Non sarà una cosa che avverrà dall’oggi al domani, perché non è possibile. Nessuno dei comuni che l’hanno introdotta ha agito in modo repentino. Tutti hanno avuto almeno un anno di transizione e di educazione ambientale».
Articolo di Monica Sorti, tratto da Bergamopost.it.