L’accoglienza secondo Canegrate

Ibrahim, Kemoko, Lamin, Mamadou e Modibo. Sono questi i nomi dei cinque ragazzi ospitati a Canegrate (MI) per il progetto di seconda accoglienza condiviso con Legnano. Dietro di sè i cinque giovani (tutti di età compresa tra i 20 ei 25 anni) hanno lasciato realtà difficili: quattro di loro arrivano dal Mali e uno dal Senegal. La loro nuova casa sono due appartamenti messi a disposizione gratuitamente da privati.

Arrivati in paese solo da pochi giorni, i nuovi ospiti si stanno ancora ambientando. Le loro giornate sono suddivise tra corsi intensivi di italiano e corsi professionalizzanti, con la prospettiva di facilitare il loro ingresso nel mondo del lavoro e poter garantire loro un futuro autonomo. Il progetto rientra nel sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), costituito dalla rete degli enti locali e dalle realtà del terzo settore. Questa sinergia garantisce interventi di “accoglienza integrata” per andare aldilà della sola distribuzione di vitto e alloggio e aiutare a creare possibilità concrete di inserimento socio-economico. Lo Sprar dura sei mesi per ogni ragazzo, con la possibilità di essere rinnovato per altri sei.

Il progetto presentato da Legnano e Canegrate ha vinto il bando ministeriale. Il finanziamento necessario alla sua realizzazione è arrivato e la gestione è affidata ai Padri Somaschi e alla cooperativa Intrecci (qui il link alla presentazione del progetto).

«Sono venuto in Italia il 7 giugno del 2014 – ha raccontato in consiglio comunale Modibo -. Sono a Canegrate da poco tempo, ma ho guardato la città e mi è piaciuta tanto: è una bella città. Ora noi abbiamo i documenti, dobbiamo trovare il lavoro e ci piacerebbe conoscere tante persone».