L’acqua dei nostri figli
A Brescia e provincia il 18 novembre prossimo i cittadini saranno chiamati a esprimersi sulla gestione della loro acqua.
Dovranno decidere sul futuro di questo bene comune indispensabile per la vita delle loro comunità e ribadire che la gestione rimanga pubblica senza concedere la possibilità di partecipazione ai soggetti privati.
Il referendum promosso dal “Comitato referendario acqua pubblica Brescia” vuole scongiurare l’ingresso dei privati che, con la loro politica del profitto, andrebbero ad aumentare i dividendi, svalutando i patrimoni e diminuendo gli investimenti. Ecco che una forte resistenza locale può allora impedire la definitiva consegna di questo prezioso bene a quel mercato che con le sue leggi del profitto trasformerebbe l’acqua in una qualsiasi merce.
Elemento necessario, esauribile e non riproducibile, l’acqua deve essere curata, tutelata e amata perché sul dovere di restituirla ai nostri figli si fonda il patto tra le generazioni. Le comunità hanno il diritto-dovere di mantenere in salde mani pubbliche la sua gestione perché solo così il governo dell’acqua resta e resterà nelle mani dei cittadini, i soli legittimati a decidere del suo futuro al fine di assicurare a tutti e per sempre il bene comune primario.
L’Associazione nazionale dei comuni virtuosi sostiene il Sì e invita i cittadini a cogliere l’opportunità referendaria per ribadire che i beni comuni affidati alle comunità non sono in vendita. Per questo invita i sindaci e gli amministratori locali a sostenere con forza le ragioni del Sì.
Un Sì che vuole essere espressione di dignità di tutte quelle popolazioni che desiderano riappropriarsi del futuro anche attraverso il governo diretto e pubblico del bene acqua. Un Sì per tutelare quelle antiche fonti sulle quali sono cresciute le nostre città e che tante generazioni hanno considerato come il loro bene primario da porre con decisione fuori dal profitto.
Bengasi Battisti, Comitato direttivo