L’osservatorio del paesaggio

Il Sindaco di Corinaldo (AN) Matteo Principi ha partecipato quale ospite alla “Giornata di studio sugli Osservatori del Paesaggio” organizzata dall’Università Politecnica delle Marche lo scorso 13 novembre.

Al centro della “lezione” corinaldese è stata l’esperienza dell’Osservatorio rurale del Paesaggio, l’innovativo percorso di studio, monitoraggio ed interventi strategici per la preservazione del territorio corinaldese e la prevenzione delle criticità idrogeologiche in aree agricole e non solo.

Un importante palcoscenico per Corinaldo, preso come modello nelle politiche di gestione del territorio. Un resoconto, quello esposto dal primo cittadino, che ha trovato la giusta collocazione all’interno di una giornata di studi e riflessione sul tema.

“La cura e la conservazione del nostro territorio rappresenta la più importante opera pubblica che dobbiamo mettere in campo. Questo è il messaggio che da Corinaldo ho voluto portare Giornata di studio sugli Osservatori del Paesaggio -spiega il sindaco Matteo Principi-. Prima delle opere faraoniche viene il territorio ed è una questione da affrontare in tutto il Paese, da nord a sud. Partendo dalla nostra realtà, dall’Osservatorio, dalla pulizia dei fossi, dalla manutenzione delle strade. La sensibilità di chi vive il paesaggio tutti i giorni è la prima soluzione. Coinvolgere e responsabilizzare il cittadino, che deve farsi custode della bellezza del proprio territorio. Il paesaggio non si tutela come un monumento, va vissuto e quindi rispettato.”

L’intervento del Sindaco Principi si è inserito all’interno di un tavola rotonda coordinata dal professore Alici e che ha visto fra gli altri la partecipazione della vice presidente della Regione, Anna Casini, del professor Fausto Pugnaloni e del sindaco di Amandola Adolfo Marinangeli.

“Il rapporto con il mondo agricolo è fondamentale per raggiungere dei risultati concreti in questo ambito -spiega Principi-. Come amministratori il primo compito che siamo chiamati ad affrontare è parlarne, dobbiamo trasferire i valori del rispetto e della cura del paesaggio. E poi dobbiamo creare gli strumenti concreti e trovare le risorse per intervenire. La vera rivoluzione è mettere in campo una “politica dell’attenzione” – conclude-, riuscendo a capire che il paesaggio è la nostra primaria risorsa: è la vera fonte economica di tutto il resto, dal turismo all’imprese, dall’agricoltura alla cultura.”