Nasce il parco della legalità
Il Sindaco, Nicola Magrone: “Abbiamo fortemente voluto la sistemazione temporanea dell’area della demolizione per fare in modo che ai residenti del quartiere, oltraggiati per 50 anni dalla presenza dell’ecomostro abusivo e pericoloso, fosse restituito, in anticipo sui tempi previsti, uno spazio pubblico, una piazza con del verde, orti pubblici e giochi per i bambini. Grazie a questo intervento, abbiamo ridotto da subito i disagi della popolazione residente per un’area in cui c’e’ ancora un cantiere e ci sono ancora numerosi lavori in corso e importanti lavori da cantierizzare presto, come l’interramento dell’elettrodotto e la prosecuzione della metropolitana. Ora, invece, scongiurando abbandono e degrado ambientale, sono stati anche creati posti auto e banchine pedonali intorno al perimetro del parco”.
La Vice Sindaco, Francesca Benedetto: “E’ uno spazio attrezzato, un giardino pubblico per dire subito a tutti che nessuno mai più potrà pensare di mettere tonnellate di cemento su quest’area, come è avvenuto per 50 anni con lo sfregio inflitto agli abitanti del quartiere. Se anche questa amministrazione, nei prossimi mesi, non ci sarà più, sappiano tutti che la priorità, qui, deve essere il benessere di chi qui vive”.
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Lì dove sorgeva un ecomostro, ora sorge un parco: da un emblema di illegalità diffusa, il ‘bubbone del quartiere Cecilia’, alla realizzazione di un parco, il parco della legalità. Un progetto ambizioso, che l’amministrazione Magrone è riuscita a portare avanti tra mille difficoltà, con una tenacia costante e un lavoro, anche giuridico, intenso, portato avanti – col sindaco Nicola Magrone – dal vicesindaco Francesca Benedetto, con la collaborazione dei colleghi di giunta, Dino Banchino, Tina Luciano, Antonio Armenise, William Formicola, e del responsabile del settore comunale dei lavori pubblici, ing. Franco Bruno, e del geom. Michele Caringella.
Definiti gli aspetti tecnico-giuridici riguardanti l’ecomostro, si è proceduto alla sua demolizione e all’acquisizione al patrimonio del Comune di Modugno dell’area di sedime, l’area sulla quale sorgerà definitivamente il ‘Parco della legalità’: un’area che oggi è stata consegnata ai cittadini e alle associazioni che vorranno prendersi cura del verde pubblico e degli orti. Simbolicamente, le chiavi sono state consegnate anche al parroco della chiesa San Pietro antistante il parchetto, don Giacomo Fazio, perché possa favorire l’accesso di cittadini e associazioni. “L’area che già oggi abbiamo consegnato ai concittadini residenti nel quartiere Cecilia – ha detto tra l’altro la vicesindaco Francesca Benedetto – e che per l’occasione abbiamo già sistemato a ‘parco’ è un ‘parco temporaneo’, così battezzato con i tecnici, ing. Giuseppe Cataldo e arch. Nicola Sacco: temporaneo, perché resterà così sino all’aggiudicazione della gara per la realizzazione del nuovo, ma a dir poco strepitoso parco. E’ uno spazio attrezzato, un giardino pubblico per dire subito a tutti che nessuno mai più potrà pensare di mettere tonnellate di cemento su quest’area. Se anche questa amministrazione, nei prossimi mesi, non ci sarà più, sappiano tutti che la priorità, qui, deve essere il benessere di chi qui vive”.
Il Sindaco Nicola Magrone è stato presente all’incontro con i cittadini, nonostante sia convalescente a causa di un pesante intervento chirurgico urgente. “Ho voluto fortemente – ha detto – sia il ‘Parco della Legalità’ sia questo ‘parco temporaneo’, cioè la sistemazione temporanea dell’area della demolizione per fare in modo che ai residenti del quartiere, oltraggiati per 50 anni dalla presenza dell’ecomostro abusivo e pericoloso, fosse restituito, in anticipo sui tempi previsti, uno spazio pubblico, una piazza con del verde, orti pubblici e giochi per i bambini. Grazie a questo intervento, abbiamo ridotto da subito i disagi della popolazione residente per un’area in cui c’e’ ancora un cantiere e ci sono ancora numerosi lavori in corso e importanti lavori da cantierizzare presto, come l’interramento dell’elettrodotto e la prosecuzione della metropolitana. Ora, invece, scongiurando abbandono e degrado ambientale, sono stati anche creati posti auto e banchine pedonali intorno al perimetro del parco”. “Orti urbani, giochi per i bambini, allegri percorsi: tutto in chiave ecosostenibile. Noi – ha concluso il Sindaco – abbiamo combattuto per questo risultato perché noi rispettiamo le promesse che facciamo”.
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L’intervento è stato eseguito grazie alla volontà espressa dal Sindaco di Modugno Nicola Magrone all’indomani della demolizione (conclusa nel novembre 2019) del fabbricato di sei piani, abusivo e fatiscente, che per cinquant’anni aveva sottratto ai residenti del quartiere Cecilia aria, luce e vitale spazio pubblico. In attesa del definitivo Parco della Legalità, dunque, tra le vie Ancona, Pordenone e Canne della Battaglia, è nato lo spazio pubblico oggi consegnato ai cittadini. La piazza, nel suo allestimento temporaneo, si configura come un “incubatore” degli alberi del progetto definitivo. Questa operazione permette di curare la messa a dimora degli alberi con il vantaggio che essi potranno crescere, nel periodo che intercorre dall’allestimento temporaneo a quello definitivo. La piazza interna è perimetrata da una fascia di arbusti aromatici mediterranei (Rosmarino prostrato, Timo Capitato, Elicriso e Ginestra) ideali per ricreare un giardino sensoriale olfattivo. Tutte le essenze saranno reinserite nel progetto definitivo del Parco della Legalità.Tutte le opere di fruizione “temporanea” dell’area ripropongono con forme semplificate, quella che sarà la configurazione finale di progetto e ne anticipa la suddivisione in aree verdi e aree pedonali destinate alla socializzazione e ai rapporti di comunità. Le “zolle verdi”, che nella sistemazione finale saranno le aree verdi sopraelevate rispetto alla quota stradale, nel parco temporaneo sono state pensate per sperimentare un “Orto Urbano di Comunità”. Le aree degli orti sono state predisposte su uno strato di terreno fertile e suddivise in fasce parallele, a comporre un disegno alternato di terreno coltivabile e sentieri calpestabili. Anche istituti scolastici potranno essere coinvolti per promuovere forme di adozione e utilizzo degli orti urbani, sia per scopi didattici sia per finalità legate all’educazione all’alimentazione e, ancor più, alla cura degli spazi pubblici.A supporto delle attività dell’Orto di Comunità sono stati predisposti sistemi molto semplici per la captazione e lo stoccaggio dell’acqua piovana che, all’occorrenza, potranno essere riforniti con acqua per l’irrigazione.