Troina pizzo free
Nel 2015 ad un’impresa che stava realizzando un’opera pubblica a Troina, una mattina fecero trovare in cantiere una bottiglia con liquido incendiario e con la scritta “cercati un amico”.
L’imprenditore, persona onesta e perbene, decise di rivolgersi al sindaco Fabio Venezia, raccontando l’accaduto.
“Nei giorni seguenti lo accompagnai dalle forze dell’ordine per denunciare la chiara richiesta estorsiva – racconta il primo cittadino del borgo in provincia di Enna -. Subito dopo feci collocare sei telecamere nell’area di cantiere, per tutelare l’impresa da eventuali danneggiamenti. Io stesso andai lì quasi giornalmente, allo scopo di lanciare un chiaro messaggio: le istituzioni tutelano chi denuncia. L’anno seguente l’opera pubblica venne portata a termine senza alcun problema e, nel frattempo, chi voleva delinquere venne assicurato alla giustizia e il Comune si costituì parte civile nel processo“.
Da quell’esperienza è maturata l’idea di realizzare un cartello da collocare in tutti i cantieri relativi a opere pubbliche realizzate nel territorio con la seguente scritta: “TROINA COMUNE PIZZO FREE“.
“In questo Comune non si paga il pizzo e le imprese lavorano nella sicurezza e nella legalità. Quelli che in passato volevano imporlo sono stati denunciati e sono finiti nelle patrie galere – continua il sindaco -. Un’iniziativa dal valore simbolico, ma al tempo stesso un chiaro avvertimento. Oggi, a distanza di cinque anni, abbiamo appaltato decine e decine di opere pubbliche, ma non si è più verificato nessun altro episodio di danneggiamento e nessuna richiesta estorsiva alle ditte che hanno eseguito e che eseguono i lavori a Troina“.