Un Paese da ricostruire
In queste ore drammatiche e tristi si moltiplicano e rincorrono su e giù per lo stivale notizie di associazioni, gruppi di protezione civile regionali, istituzioni, imprenditori e singoli cittadini, pronti a mettersi a disposizione delle località colpite dal terremoto, degli sfollati e dei superstiti. Donazioni, viveri e sangue, ma anche tempo a disposizione e attrezzature varie.
Volontari pronti a partire da tutte le parti d’Italia, a dimostrazione della grande voglia di dare una mano e di esserci, ovviamente coordinati sotto la guida della Protezione Civile nazionale.
Ciò che si può aggiungere, una volta di più, è che alla solidarietà e al sostegno di questa fase emergenziale occorre dare subito dopo al corso degli eventi un cambio di passo per una volta decisivo.
Il nostro Paese, soprattutto nella fascia appenninica, necessita di un intervento massiccio di riqualificazione e messa in sicurezza. Una gigantesca operazione di interventi mirati e capillari, a filiera corta, distribuiti ovunque ci sia necessità e bisogno. Occorre prevenire e curare insieme. Educare e formare le popolazioni a rischio, darsi strumenti, uomini e mezzi capaci di intervenire ovunque celermente.
Norcia ci indica la strada di una ricostruzione possibile. Si seguano le buone pratiche e le si facciano diventare una buona volta l’eccezione che stravolgono la regola.