Un sasso nello stagno
Fintanto che è un comune come Ponte nelle Alpi, comunità di qualche migliaio di abitanti confinata nelle montagne della provincia bellunese, il problema non sussiste. E’ l’eccezione che conferma la regola, l’esempio di un piccolo comune che non può far notizia. Davide contro Golia.
Ma se una città capoluogo di provincia grande quanto Forlì, insieme ad altri 12 comuni del territorio forlivese decidono di mettersi in testa di far da sé, per gestire al meglio la partita gigantesca dei rifiuti, le cose cambiano e possono cambiare. Diventa un pericoloso precedente, che può mutare le regole del gioco. Soprattutto se tutto questo avviene in un contesto normativo in costante mutamento e in un territorio che vede una presenza massiccia (a volte invasiva) di alcune tra le più grandi multiutility legate a una gestione novecentesca dei rifiuti: discariche ed inceneritori.
Abbiamo chiesto a Nevio Zaccarelli, assessore all’ambiente del Comune di Forlì, di raccontarci a che punto è la messa in campo della nuova società per la gestione dei rifiuti. Ecco di seguito le sue considerazioni.
“La scelta che abbiamo fatto è quella di andare verso un modello di raccolta differenziata porta a porta spinto, con l’obiettivo di superare entro un anno dall’avvio il 70% di raccolta differenziata e, contestualmente, ridurre la produzione di rifiuti, nell’ambito degli obiettivi della L.R.E.R n. 16/2015: riduzione del 20/25% la produzione pro-capite di rifiuti, raccolta differenziata almeno al 73%, riciclaggio di materia almeno al 70%, applicazione di tariffa puntuale quale strumento incentivante.
La presentazione in power point che riporto riassume i numeri delle utenze, dei comuni e delle produzioni attese di rifiuti prima e dopo l’introduzione del nuovo modello, assieme alla stima del costo pro-capite in un confronto tra il prima e il dopo.
La società, destinata ad operare per i 13 comuni del progetto, potrà contare su oltre 120 dipendenti diretti (parte dei quali saranno di estrazione HERA, in applicazione della clausola di salvaguardia per il vecchio gestore), oltre a circa altrettanti operatori di cooperative sociali per l’inserimento lavorativo.
Sono previsti ovviamente ingenti investimenti da realizzare: oltre alla dotazione di capitale della società, cui provvederà Livia Tellus Romagna Holding SpA quale società capogruppo delle partecipazioni e del controllo da parte dei Comuni interessati, i volumi degli investimenti in mezzi, contenitori, strumenti di gestione e, non meno importante, educazione e comunicazione ai cittadini, ammontano inizialmente a quasi 20 milioni di euro, cui si aggiungeranno nel corso del periodo di affidamento del servizio (ipotizzato in 15 anni) altri 15 milioni di euro di investimenti sostitutivi.
Ad oggi siamo in attesa del parere autorizzativo, da parte di ATERSIR, al piano industriale e a quello economico-finanziario presentato a fine febbraio scorso. Qualora l’autorizzazione arrivasse, come auspicato, prima dell’estate, si potrà procedere alla costituzione della nuova società e all’avvio della fase di subentro ad HERA, attuale gestore, con l’obiettivo, ottimistico ma non irrealizzabile, di attivare il servizio in capo alla nuova società dall’inizio del 2017.
Il 2017 rappresenterà ancora un anno ponte, con ogni probabilità gestito secondo la precedente metodologia della raccolta parzialmente stradale e parzialmente porta a porta, applicando ancora la tassa sui rifiuti. L’anno successivo, invece, vorremmo arrivare alla piena applicazione del modello porta a porta spinto con l’adozione della tariffazione puntuale, con i relativi pieni benefici ambientali ed economici per i cittadini”.
“Girando sempre su se stessi, vedendo e facendo sempre le stesse cose, si perde l’abitudine e la possibilità di esercitare la propria intelligenza. Lentamente tutto si chiude, si indurisce e si atrofizza come un muscolo”. Intorno a questo pensiero di Albert Camus si nascondono molti dei tanti ritardi e treni persi di una politica locale che, tra inerzie, pigrizie e interessi, cede il passo ad un cambio di strategia per la risoluzione dei problemi. Manca la visione, troppo spesso, la voglia e la caparbietà di affrontare con occhi e braccia nuove scelte che si trascinano nel tempo.
Non è certo il caso di quanto sta avvenendo a Forlì. Dove la costruzione di questa nuova società dei rifiuti è guardata da molti con attesa e speranza (da altri con avversione e diffidenza). Per mutare lo scenario, cambiando le regole del gioco a tutto beneficio dei cittadini e della salubrità ambientale.