Coltiviamo sobrietà

“Devo lasciare un biglietto a mio nipote: la richiesta di perdono per non avergli lasciato un mondo migliore di quello che è”.

A Curno (BG) questa citazione di Andrea Zanzotto non avrebbe diritto di cittadinanza. Basta scoprire il progetto “La Miniera – chi cerca trova”, premiato nell’ambito della decima edizione del Premio Comuni Virtuosi, per avere conferma del fatto che la comunità ha scelto, già da tempo, di dare un taglio alla propria impronta ecologica. A cominciare dalla punta dell’iceberg: i rifiuti.

Il progetto si impernia sul centro comunale di riuso in cui cittadini di Curno e di Mozzo (il paese limitrofo) possono conferire oggetti, piccoli arredi, abiti, giocattoli, accessori e molto altro in buono stato e riutilizzabile. Chiunque può accedere al centro per prelevare ciò che serve, lasciando una piccola offerta libera. Il progetto mira a contrastare l’abitudine dell’usa e getta e dello spreco, ridando valore alle risorse esistenti, diminuendo la quantità di rifiuti ingombranti e coltivando la sobrietà.

A questi obiettivi culturali ed ecologici si accompagnano i vantaggi nel campo del sociale, visto che il centro consente l’inserimento lavorativo di persone con fragilità, stimolando al contempo un gruppo di una ventina di volontari che gestiscono le attività del centro, e sostenendo con il 50% degli introiti un’esperienza di residenzialità per giovani con disabilità dei comuni di Curno e di Mozzo.

Per un caso fortunato – mi raccontano la sindaco Perlita Serra e l’assessore Luisa Gamba -, il nostro progetto ha incrociato un bando regionale che ha finanziato il 50% delle spese che si sono rese necessarie per adeguare ed attrezzare una parte del magazzino comunale; inoltre, un’azienda del territorio ci ha donato le scaffalature industriali che costituiscono l’arredo principale del centro e del magazzino”.

Il progetto è nato grazie ad un coinvolgimento attivo della cittadinanza, a partire dalla commissione consultiva per l’ambiente che ha collaborato con l’amministrazione per l’ideazione del nome e del logo del centro di riutilizzo, fino alla campagna di informazione che è stata oggetto di particolare attenzione: incontri di zona, cartelloni, video, articoli sul notiziario comunale, sui quotidiani e nelle TV locali. “I volontari che sono stati reclutati sono, nella quasi totalità, persone “nuove”, non impegnate in altre attività associative, che si sono rese disponibili per questo specifico progetto. Il centro, poi, proprio grazie alle capacità proattive dei volontari, è diventato in pochi mesi un luogo di incontro e di collaborazione per i giovani con disabilità che vivono l’esperienza di residenzialità finanziata dal centro del riuso, per i quattro richiedenti asilo ospitati in paese, per altre associazioni che hanno progetti di solidarietà”.

Da gennaio 2016 è iniziato un inserimento lavorativo. Nel progetto sono coinvolti 20 volontari che in questi mesi hanno svolto più di 1100 ore di volontariato. Tra marzo e ottobre 2016 (ultimo rilevamento dati disponibile) sono stati portati al centro beni per circa Kg 7000. Di questi ne sono stati già riutilizzati ben 2516 Kg pari al 36,7% di quanto conferito.

Una domanda doverosa, che facciamo sempre agli amministratori a cui chiediamo di raccontarci i loro progetti virtuosi.

Com’è oggi fare gli amministratori di una comunità locale?

Fare oggi gli amministratori è faticoso e frustrante, ma anche bello e gratificante. Faticoso, perché si devono conciliare la vita familiare, quella professionale e l’attività amministrativa che impone molto lavoro per approfondire, programmare, realizzare, rendicontare, mantenere i contatti con i cittadini, le associazioni e gli enti. In una realtà piccola come la nostra (7.600 abitanti e 33 dipendenti comunali), gli amministratori sono impegnati sul campo come manovali, scrivani, factotum. Ma amministrare è anche gratificante, perché si può davvero incidere sulla qualità della vita delle persone, soprattutto delle più fragili, si possono utilizzare bene le risorse pubbliche, si può trasformare una comunità. Alla politica nazionale chiediamo maggiore autonomia nella gestione delle risorse”.

 LA SCHEDA DI PRESENTAZIONE AL PREMIO COMUNI VIRTUOSI

IL VIDEO CHE RACCONTA IL CENTRO DEL RIUSO