Emporio della solidarietà
Aperto nelle scorse settimane, viene ufficialmente presentato oggi il primo “Emporio della solidarietà” della Caritas in Lombardia. Un’idea che parte da lontano e che intende diventare un punto di riferimento per almeno 2.500 persone, quasi 750 famiglie. Più dell’80% sono italiane. Per ora sono circa 300 le tessere fatte, per circa 900 individui.
Un vero e proprio supermercato, munito di casse automatizzate, carrelli, scaffali e una variegata tipologia di prodotti.
Un progetto che si è potuto concretizzare in uno spazio di 400 mq (200 di vendita e altrettanti di magazzino) in via dei Pioppi 13 al quartiere Giardino di Cesano Boscone grazie a una forte sinergia tra pubblico e privato: tra istituzioni locali, una società (Palladium) che ha messo a disposizione lo spazio, la Caritas, che ha ripreso un progetto con capofila Roma, e la cooperativa IES che lo gestisce.
“Intendiamo così confermare – sottolinea il sindaco di Cesano Boscone Simone Negri – la nostra identità: siamo una comunità solidale, capace di accogliere e di mettersi a disposizione di chi si trova in difficoltà, fornendo risposte in diversi ambiti. Attraverso l’emporio rinnoviamo un impegno che appartiene alla nostra storia, al nostro territorio con l’Istituto Sacra Famiglia, che il suo fondatore, monsignor Pogliani, volle anche per offrire un punto di riferimento a chi non era in grado di ‘procacciarsi un tozzo di pane’. In questo modo, mettiamo al centro di ogni politica la dignità della persona, raccogliendo una sfida. Per questo collaboreremo fattivamente, anche attraverso i nostri servizi sociali, trasformando alcuni contributi in punti spesa”.
Il progetto è sperimentale per la Lombardia, anche se l’obiettivo è di aprirne uno in ogni zona della diocesi ambrosiana. “Ne seguiranno inevitabilmente – spiega don Massimo Mapelli della Caritas – molti altri. La nostra particolarità è che siamo nati per chiudere. Almeno questa è la speranza. Un’iniziativa che abbiamo deciso di avviare nel decanato di Cesano Boscone perché si è rilevata un’elevata crescita del bisogno alimentare, come effetto più visibile della diminuzione del reddito. Sono sempre più numerose – prosegue Mapelli – le persone che si rivolgono ai nostri centri di ascolto per chiedere aiuto, dopo aver perso il posto di lavoro. E l’emporio potrebbe essere una delle risposte ai bisogni emergenti”.
Il meccanismo funziona così: la persona si rivolge al centro di ascolto, che esamina la richiesta e decide la forma di aiuto, inviando una scheda all’amministrazione dell’emporio, gestito dalla cooperativa sociale IES, che poi contatterà il diretto interessato, predisponendo una scheda a punti, caricata ogni mese per un tempo predefinito, in base alle esigenze.
Le persone che si recano all’emporio vengono aiutate a fare la spesa dai volontari, che oggi sono circa una ventina, dei quali cinque fissi. Ed è sulle persone che possano mettere a disposizione parte del proprio tempo libero che si punta per garantire la continuità del servizio e poter aprire più delle due mattine, dalle 9 alle 13, oggi garantite il martedì e il giovedì.
Chi volesse partecipare al progetto, come volontario o come azienda, può rivolgersi direttamente nella sede dell’emporio o scrivere a urp@comune.cesano-boscone.mi.it.