Lavoro e dignità
Alcuni richiedenti asilo ospitati presso il comune siciliano collaboreranno con il gestore del servizio di raccolta degli RSU. Si occuperanno dello spazzamento durante il periodo estivo, contribuendo così alla pulizia ed alla vivibilità del Comune.
A San Vito Lo Capo (TP) luglio è il mese dell’ambiente. Dal 19 al 24, infatti si svolge “SiciliAmbiente”, il principale festival siciliano dedicato ai documentari ambientali. Ma il Festival non è l’unico fiore all’occhiello dell’amministrazione in tema ambientale.
In attesa di implementare il nuovo progetto di raccolta differenziata realizzato con il supporto tecnico della società ESPER, il Comune ha deciso di unire la tutela dell’ambiente con l’integrazione. E integrazione è anche, e soprattutto, lavoro e dignità. Da questi presupposti si è mossa Esper nel proporre al Sindaco Matteo Rizzo di aderire ad un progetto comunitario e di coinvolgere nel servizio di raccolta rifiuti del Comune di san Vito Lo Capo alcuni migranti ospiti presso lo SPRAR gestito dalla Cooperativa sociale Badia Grande di Trapani.
“Ho accolto immediatamente e con piacere il suggerimento – ha detto il sindaco Matteo Rizzo – Sono felice che il nostro territorio possa aiutare questi migranti nel loro inserimento nella società”.
Così sei migranti con la qualifica di “rifugiati”, provenienti da Mali, Gambia e Senegal, potranno accedere ad un programma di formazione organizzaato dal gestore (Energeticambiente Srl) e collaboreranno al servizio di raccolta dei rifiuti per un periodo di novanta giorni occupandosi, senza aggravi economici per l’amministrazione, dello spazzamento stradale.
San Vito Lo Capo è un Comune turistico ed ogni anni in estate vede crescere vertiginosamente il numero dei residenti, e con essi i rifiuti prodotti. “Il nostro personale sta facendo il possibile e anche l’impossibile – assicura il sindaco Rizzo – Sono sicuro che l’ausilio di questi nostri ospiti potrà regalare a turisti e residenti una efficiente raccolta differenziata, a salvaguardia dell’ambiente e della salute”.
Articolo di Sergio Capelli