Tra arte e serra il progetto di condivisione energetica di Amsterdam

Un interessante progetto di risparmio energetico attraverso la condivisione è nato ad Amsterdam tra il museo Hermitage e l’Hortus Botanicus, giardino e museo botanico.
Il progetto denominato “Tussen Kunst en Kas” (Tra arte e serra), è stato ufficialmente presentato martedì 2 settembre dai direttori dei due enti alla presenza del Ministro all’Istruzione, Cultura e Scienza, Jet Bussemaker (1).

Attraverso 425 metri di tubi sotterranei l’impianto termico del museo fornirà il riscaldamento all’Orto Botanico e riceverà in cambio l’acqua fredda necessaria per la funzione di raffrescamento delle sue sale.
Questa partnership all’insegna dell’uso sostenibile delle risorse e della share economy è riuscita a coniugare due opposte esigenze che, se affrontate separatamente, avrebbero comportato un aggravio economico per entrambe le due strutture, anche se più rilevante per l’ Orto Botanico come vedremo.

L’edificio storico del 600, modificato negli anni, è diventato la sede dell’ Hermitage solamente dopo una ristrutturazione durata circa due anni che si è conclusa nel 2009. Da allora l’edificio è stato dotato di un impianto a pompe di calore geotermico collegato ad una profonda falda sottostante. Dopo poco tempo il museo si è trovato alle prese con un problema strutturale di eccessiva produzione di calore causata da una minore richiesta di riscaldamento rispetto al raffrescamento, necessario per la climatizzazione delle sue sale e padiglioni espositivi.
La soluzione più logica è stata quella di “guardare al di là dei propri muri”  per cercare nei dintorni del museo un potenziale partner che potesse usufruire del calore in eccesso. Il primo ad essere contattato è stata la direzione dell’Orto Botanico che ha accolto con entusiasmo la proposta di sviluppare un progetto di condivisione dell’impianto termico. Il tempismo non poteva essere dei migliori in quanto, dopo venti anni, l’impianto di riscaldamento delle sue serre che ospitano palme e altre piante tropicali durante l’inverno, doveva essere cambiato.

Progetto innovativo

Il progetto, come si legge nel comunicato stampa,  viene definito innovativo e allo stesso tempo molto particolare per le sue caratteristiche progettuali.
Ad esempio la distanza che deve essere coperta dalle tubazioni sotterranee tra il giardino botanico e l’impianto del museo è relativamente grande.
Anche la tecnologia di controllo che ha dovuto essere sviluppata per gestire le diverse prestazioni climatiche richieste dalle serre dell’Orto Botanico e dalle sale espositive dell’Hermitage è molto complessa.
Infine il percorso che è stato attuato per conseguire un risparmio energetico diverge profondamente dalle misure e metodologie comunemente adottate negli edifici ad interesse storico nazionale.
Invece dei consueti interventi di isolamento apportati ai muri esterni degli edifici si è sostituito un combustibile fossile con un sistema a energia rinnovabile con la condivisione di un impianto geotermico. Di conseguenza non si è dovuto intervenire sull’architettura dell’Hermitage, e anche gli interventi da apportare alle serre del giardino botanico saranno relativamente limitati.
Anche se il progetto è da considerarsi win-win per entrambe le parti, i maggiori vantaggi si profileranno per l’Orto Botanico che attualmente ha un consumo energetico annuale paragonabile a quello di 54 abitazioni. Quando il nuovo impianto sarà a regime nel prossimo anno potrà verificarsi una consistente riduzione della sua bolletta energetica e anche delle emissioni di Co2 che attualmente prodotte.

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I costi del progetto

I costi del progetto ammontano a 850.000 € che saranno coperti per i due terzi da una sovvenzione che il ministro alla cultura  Bussemaker ha messo a disposizione nell’ambito di un piano per il risparmio energetico di monumenti e edifici di interesse storico nazionali. Il fondo di  dieci milioni di euro finanzierà in due anni 18 progetti tra i quali chiese, ex fabbriche, mulini, un ex edificio penitenziario e una  fattoria. (3)

Silvia Ricci

(1)Foto Evert Elzinga : da sinistra : Jet Bussemaker, ministro Istruzione e Cultura; Cathelijne Broers- direttore dell’Hermitage; Taeke Kuipers – direttore Hortus Botanicus; Sebastiaan Lagendaal-responsabile  Sicurezza e facility Services Hermitage

(2) Infinitus Energy Solutions, Posad Architecten, Kuijpers, LekHabo Groep , Bouwbedrijf van der Spek, BCO buro voor constructieve oplossingen, C&R Hospitality Services, Waternet, en Alliander Duurzame Gebiedsontwikkeling.
(3)
Hortus en Hermitage, Josephkerk (Amsterdam), vm HBS Kocatepe (Rotterdam), Duvelhok, Blokhuispoort, Enka Westhal, Nicolaaskerk (Kloosterburen), Landlust, vm Karottenfabriek, Heimolen, Zuidpolder molen, Boerderij te Oostwolde, Molen Hersteller, vm drukkerij Wyt, Westergasfabriek, Boerderij Wayenstein, Kantoor Jongerius, Huis ten Donck.